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Un nuovo farmaco contro il Covid: "Qui il primo guarito al mondo"

Nell’Asst Rhodense il primo caso al mondo di un uomo le cui patologie, colite ulcerosa e polmonite da coronavirus, sono migliorate dopo pochi giorni dall’assunzione dell’Inflixibmab, farmaco biologico sperimentale

Un nuovo farmaco contro il Covid: "Qui il primo guarito al mondo"

Colite ulcerosa e polmonite da Covid-19. Queste le malattie che hanno colpito un uomo di 40 anni ricoverato prima in gastroenterologia all’ospedale di Rho (Milano) e poi trasferito in pneumologia a Garbagnate Milanese. La situazione del quarantenne era critica, eppure nel giro di pochi giorni entrambe le patologie sono migliorate, grazie alla somministrazione dell’Infliximab, un farmaco specifico per la cura della colite ulcerosa. Si tratta del primo caso al mondo.

L’uomo era in serie condizioni quando è stato ricoverato al nosocomio di Rho. Il suo fisico non rispondeva alle terapie convenzionali utilizzate per la cura dell’infiammazione al colon che lo affliggeva. La prospettiva dunque, nonostante la giovane età del paziente, era quella di un intervento chirurgico per la rimozione del colon stesso.

Il quadro si è aggravato quando il quarantenne si è ammalato a causa del coronavirus. L’intervento, in quelle condizioni, sarebbe stato davvero complicato.

Ed ecco allora l’alternativa: la somministrazione di un farmaco biologico specifico per la colite ulcerosa che avrebbe potuto dare riscontri positivi anche rispetto al Codiv-19. “Dopo 3 – 4 giorni dall’assunzione – afferma il dott. Gianpiero Manes, direttore della Gastrologia dell’Asst Rhodense – il giovane è guarito quasi completamente in entrambe le patologie. Dimesso, sta benissimo. Anche se comunque la colite è una malattia cronica”.

L’Infliximab è un farmaco biologico, quindi non chimico, che contiene anticorpi che hanno il potere di bloccare il fattore infiammatorio, in questo caso il TNF, “tumor necrosy factor”, ed è sperimentale.

Noi abbiamo avuto il caso della coincidenza delle due patologie, un’associazione non frequentissima – dichiara il medico – e siamo stati autorizzati ad usare il farmaco. Abbiamo rischiato, ma ha funzionato”.

Alle spalle c’è uno studio condotto dallo stesso dott.

Manes in collaborazione con il reparto Covid Pneumologia di Garbagnate Milanese che sarà pubblicato su Gut, una delle principali riviste internazionali sulla gastroenterologia. Il trattamento infatti potrebbe supportare l’ipotesi che il farmaco sia utile nella terapia per Covid-19.

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