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Spedizione punitiva a Ferrara: il nigeriano preso a bottigliate

Ennesimo episodio di violenza nel quartiere Giardino di Ferrara, i residenti sono esasperati: “Ormai non ne possiamo più”

Spedizione punitiva a Ferrara: il nigeriano preso a bottigliate

Un altro episodio di violenza e degrado a Ferrara, avvenuto nel quartiere Giardino, in cui i residenti sono arrivati ormai ad un punto di rottura a causa del susseguirsi ininterrotto di fenomeni del genere.

Il fatto si è verificato domenica pomeriggio intorno alle 15 in piazzetta Toti. Nell’area verde, all’ombra degli alberi, si trova un gruppetto di extracomunitari intenti a chiaccherare; tra di loro anche un bambino. All’improvviso sopraggiunge nel parco una gang di africani in bicicletta, che punta convinta verso il gruppo ed inizia ad accanirsi violentemente contro uno in particolare, un nigeriano sulla trentina. Lo straniero viene pestato, fino a che uno degli assalitori non sfodera una bottiglia di vetro che spacca sulla testa della vittima, rendendolo una maschera di sangue. Il nigeriano crolla a terra, fra le urla della gente che ha assistito alla scena.

In breve sul posto giungono i militari di “Strade sicure”, che allertano immediatamente i carabinieri ed i soccorsi del 118. Il nigeriano, che ha perso molto sangue, ha ricevuto subito le prime cure dal personale sanitario, dopo di che è stato trasportato in ambulanza presso l’arcispedale Sant’Anna di Ferrara; le sue condizioni non sarebbero, tuttavia, gravi.

I carabinieri si sono occupati, invece, di interrogare tutti i testimoni, cercando di raccogliere qualche informazione od indiscrezione sugli aggressori i quali, al momento del loro arrivo sul posto, avevano già fatto perdere le loro tracce. Al termine delle brevi audizioni, i militari hanno portato in caserma un connazionale della vittima, a causa di qualche dubbio circa la sua regolarità sul territorio nazionale.

Il resto del gruppetto di nigeriani, rimasti ad assistere alla scena, si è poi allontanato dal parco, dove restano ancora, evidenti, i segni dell’aggressione e del sangue in terra.

“Qui ormai è così ogni giorno. Ormai non ne possiamo più”, dice uno dei residenti che ha assistito alla scena dalla finestra del suo appartamento, come riportato da “Il resto del Carlino”.

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