Ferrara, la rivolta degli immigrati. Esercito in strada: "È una guerra"

Un nigeriano investito da un'auto e scatta la protesta. Cassonetti rovesciati e minacce. Salvini: "Roba da matti, interverrò"

Ferrara, la rivolta degli immigrati. Esercito in strada: "È una guerra"

I più attenti ricorderanno. L'area è famosa per essere una nota piazza di spaccio di qualsiasi stupefacente: eroina, cocaina ed erba in ogni dose e confezionamento. La guerra della droga portò qualche mese fa all'esplosione di una sorta di battaglia tra nigeriani a colpi di machete, tutto in strada e in mezzo alla gente. Urla, feriti, sangue. Non siamo a Abuja né nei peggiori bar di Caracas. Ma a Ferrara, zona Gad. Dove stanotte la bomba ad orologeria (carica da tempo) è esplosa con tutto il suo carico di violenza in una vera e propria rivolta degli immigrati.

I fatti. Ieri sera intorno alle 21 un nigeriano viene investito in via Po. Secondo le prime ricostruzioni, l'immigrato sarebbe finito sotto un'auto durante un inseguimento da parte delle forze dell'ordine. Le notizie, non confermate, della sua morte all'ospedale di Cona circolano tra i nigeriani ed agitano la folla di stranieri. Le bande si riuniscono e ne nasce una rivolta feroce. Sono a decine. Gli immigrati rovesciano i cassonetti in strada, urlano, minacciano. Intervengono pattuglie dei carabinieri da tutta la provincia di Ferrara. L'atmosfera è esplosiva. In strada arriva anche l'esercito per evitare il peggio. È una guerriglia.

I militari, in contatto con l'ospedale, continuano per diverse ore a smentire il decesso del connazionale dei rivoltosi. Inutilmente. "Ci siamo trovati faccia a faccia con circa 100 nigeriani, non è stato facile", racconta Nicola Lodi, esponente della Lega ferrarese. "Ci hanno accerchiato e minacciato e il messaggio è questo: se il ragazzo investito è morto, domani succederà la guerra a Ferrara. Farete una brutta fine". La polveriera è pronta ad esplodere.

"Due carabinieri - continua Lodi - sono riusciti a tranquillizzare un nigeriano che voleva aggredirli. Non lo hanno ammanettato né portato via perché c'erano delle bande nascoste in questa zona, pronte ad aggredire tutti: polizia, carabinieri, esercito".

Non è un caso se anche Matteo Salvini ha deciso di intervenire sul Gad. "Roba da matti - commenta il ministro dell'Interno - Grazie alle Forze dell’Ordine. Sarò presto in città per mettere un po’ di cose a posto".

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