Ferrovie Sud Est conti in rosso, ma spuntano i super compensi

Compensi d'oro alle Ferrovie del Sud Est. Intanto la società è in rosso

Ferrovie Sud Est conti in rosso, ma spuntano i super compensi

Dal vaso di Pandora delle Ferrovie del Sud Est continuano a venir fuori sorprese a conferma di un’amministrazione a quanto pare poco attenta alle spese (e agli scempi).

Con l’amministrazione straordinaria della società (a completa partecipazione statale), si scopre che la maggior parte dei progetti e delle direzioni lavori è stata affidata ad un unico studio il cui titolare è l’ingegner Vito Antonio Prato. Fin qui nulla di strano se non fosse che, secondo notizie pubblicate dalla stampa regionale, “negli ultimi dieci anni, Prato ha incassato parcelle da 54 milioni di euro.” Compensi d’oro per i progetti di una società di servizi con mezzi che viaggiano su gomma e su ferro che hanno continue avarie e ritardi. Prato, sempre secondo fonti di stampa, avrebbe un ufficio nella sede di Bari delle Ferrovie Sud-Est.

Tra i diversi incarichi ricevuti, tutti in regola si intende, spicca quello per l’installazione di barriere antirumore. Un investimento di 15 milioni di euro. Si tratta di strutture in legno, pietra e terreno, finanziate dalla Regione per svolgere la stessa funzione delle barriere fonoassorbenti utilizzate ai margini delle strade: ridurre il rumore al passaggio dei treni. Strutture che ad oggi sono andate distrutte senza, quindi, la giusta manutenzione.

Alcune sporgono sui binari, come hanno rivelato gli organi d'informazione regionali, mettendo in serio pericolo i treni di passaggio che sono, quindi, costretti a rallentare.

Una situazione al limite del paradossale, una struttura ad hoc che dovrebbe migliorare il servizio, ma che alla fine diventa un disservizio, o meglio, un pericolo.

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