Una festa di compleanno preparata all’interno di un campo rom. Presenti una quarantina di persone tra cui molti bambini. Poi c’è stata una segnalazione e il blitz della polizia locale e dei carabinieri, che hanno denunciato 6 individui. È finito così l’assembramento abusivo dentro un campo sinti a Cadoneghe, in provincia di Padova. Questo campo rom è conosciuto sul territorio comunale per essere finito varie volte al centro del dibattito politico.
L’intervento delle Forze dell’ordine
Come riporta Padova Oggi, il fatto è successo intorno alle 14 di ieri pomeriggio. Proprio a quell’ora è stato segnalato un affollamento di persone con musica ad alto volume e numerosi minori.
Sul posto sono giunti gli uomini della polizia municipale. Nel frattempo una parte degli adulti è scappata, mentre altri due rom residenti del campo si sono messi davanti agli agenti e li hanno insultati e minacciati. In un secondo momento sono arrivate quattro pattuglie dei carabinieri, le quali hanno identificato tutti gli adulti presenti. Poi hanno denunciato 6 persone per non aver rispettato il decreto sull’emergenza coronavirus.
Il sindaco
Sulla sua pagina Facebook, il primo cittadino di Cadoneghe Marco Schiesaro ha definito “ingiustificato” l’assembramento dei rom e ha precisato che gran parte di loro non è residente nel comune padovano e proviene da altri comuni. Secondo il sindaco, l’episodio denota “un atteggiamento intollerabile e inaccettabile”. Quindi ha ringraziato le Forze dell’ordine per la professionalità e il lavoro svolto.
Schiesaro ha ricordato che “non esistono zone franche, scorciatoie, furbetti che credono di approfittarsene di questi momenti di grande lavoro dell’Amministrazione e delle Forze dell’Ordine per fare ciò che vogliono. La legge è uguale per tutti, anche per i Rom, i Sinti e i Camminanti”.
Infine, il primo cittadino ha precisato che la volontà dell'amministrazione comunale “è tirare dritto e completare lo svuotamento del campo. E così faremo”.
Campo rom già noto alle cronache
Come detto il campo rom era già noto alle cronache. Basti pensare che a metà febbraio lo stesso sindaco aveva ricevuto la seguente minaccia sulla sua pagina Facebook: “A questo sindaco bisogna mozzargli mani e piedi, così non si muove più”. In realtà era stata scritta con un italiano impreciso ma era rivolta al sindaco. La motivazione di questa intimidazione era che Schiesaro aveva chiesto lo sgombero del campo nomadi.
Qust’ultimo era
stato regolarmente acquistato nel 2004 ma non risulta perché è considerato terreno agricolo. Da ottobre del 2019 il sindaco si era incontrato con i residenti del campo per trovare una soluzione alternativa ma senza risultati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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