Tragedia nel Mar Adriatico: traghetto italiano in fiamme

Incendio nei garage del traghetto partito dalla Grecia per Ancona. I passeggeri fuggono sul ponte: "Qui bruciamo come topi". Maltempo e fumo rendono difficili i soccorsi. La nave, alla deriva verso l'Albania, viene agganciata da un rimorchiatore per esser portata a Brindisi

Tragedia nel Mar Adriatico: traghetto italiano in fiamme

Incubo in mezzo alle burrascose acque del Mare Adriatico. Un traghetto della compagnia italiana "Vismar di Navigazione" con a bordo 466 passeggeri e bordo 55 membri dell'equipaggio è in fiamme e va pericolosamente alla deriva tra l’Albania e l’Italia dopo che un violentissimo incendio che è divampato nel garage e ha poi interessato diversi ponti della nave. L'incendio è stato isolato al ponte 5, anche se le fiamme continuano a vedersi anche a distanza, e la nave ha iniziato a inclinarsi. È dunque una corsa contro il tempo: delle persone a bordo 190 sono già state salvate. C'è un morto.

L’allarme è scattato nelle prime ore della mattina quando il traghetto Norman Atlantic si trovava ad una ventina di miglia dalle coste italiane. le fiamme hanno cominciato a divorare tutto quel che incontravano sul loro percorso, costringendo il comandante a dichiarare l'abbandono della nave. "Le nostre scarpe - ha raccontato uno dei passeggeri - avevano iniziato a fondersi mentre eravamo nella zona della reception". Poco più di un centinaio di persone sono riuscite a mettersi in salvo subito prendendo d'assalto le scialuppe di salvataggio. Successivamente sono state trasferite su un mercantile che, raccolto l’allarme della Norman Atlantic, ha subito raggiunto la zona dell'incidente. Alcuni passeggeri si sono addirittura gettati nelle fredde acque del Meditteraneo per scappare dalle fiamme. "Aiutateci - hanno urlato - qui bruciamo come topi". Uno di questi, un passeggero greco, sarebbe morto proprio nel tentativo di abbandonare la nave buttandosi in mare. Il cadavere è stato portato a Brindisi da una motovedetta.

I soccorsi sono scattati immediatamente. Dalla Grecia e dall'Italia sono partiti elicotteri e motovedette e sulla zona dell’incidente sono stati dirottati almeno una mezza dozzina di navi civili. Le operazioni per evacuare le centinaia di persone a bordo (44 gli italiani), però, si sono subito rese molto difficili a causa delle pessime condizioni meteo: sia i mezzi in mare, sia gli elicotteri della Marina e dell’Aeronautica oltre al mare forza otto, con onde di oltre sei metri, hanno trovato in zona un violento temporale e una visibilità è molto scarsa. Una motovedetta delle Capitanerie di Porto è riuscita ad arrivare sotto bordo ma non ha potuto effettuare le operazioni di evacuazione. Un elicottero è invece riuscito a portare in salvo otto persone, tra cui tre bambini e quattri donne, e a metterle al sicuro nella base dell’Aeronautica a Galatina (Lecce). Insieme a loro anche la prima persona che era stata trasferita dalla nave, in italiano di 58 anni di origine albanese e che era rimasto ferito in modo lieve. Una volta raggiunta Galatina i passeggeri sono stati visitati dai medici: sembrano tutti in condizioni non preoccupanti, anche se manifestano i sintomi di ipotermia.

Le operazioni di salvataggio sono andate avanti tutto il giorno, ma il maltempo e il fumo dell'incendio non hanno fatto altro che accumulare ritardi su ritardi. Finché il buio è calato sulla Norman Atlantic. "Siamo fuori sul ponte - ha raccontato uno dei naufraghi greci - stiamo morendo di freddo e soffochiamo per il fumo, l’incendio si estende sempre di piu". E un altro gli ha fatto eco: "I pavimenti sono bollenti, le persone tremano e tossiscono. Non si sa se ce la faremo".

Solo intorno alle sei di sera, dopo ore di tentativi, il rimorchiatore Marietta Barretta partito dal porto di Brindisi è riuscito ad agganciare con una cima la prua del traghetto. Solo così hanno potuto iniziare le operazioni di stabilizzazione per essere poi rimorchiato verso Brindisi.

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