Figlia ex ambasciatore, la versione di Pyongyang: "Tornata spontaneamente"

La lettera è stata data dall'ambasciatore nordcoreano a Roma al deputato di Forza Italia, Osvaldo Napoli, presidente dell'Unione interparlamentare Italia-Nord Corea

Figlia ex ambasciatore, la versione di Pyongyang: "Tornata spontaneamente"

Dopo qualche giorno, arriva la versione ufficiale della Corea del Nord sulla figlia dell'ex ambasciatore Jo Song Gil. Secondo il documento di Pyongyang, ricevuto in esclusiva da Repubblica, tra l'ex ambasciatore scomparso e la moglie vi erano frequenti "liti per i disturbi mentali che affliggono la figlia". La ragazza, quindi, "abbandonata" dai genitori, ha voluto spontaneamente far rientro in Corea. Per Pyongyang non vi sarebbe stato alcun rapimento quindi, ma la ragazza è stata "accompagnata da personale femminile". La figlia del diplomatico ora "è sotto cura ma era felice di rientrare". Il resto, conclude la lettera ricevuta da Repubblica, è "propaganda della Corea del Sud".

La verità di Stato del regno di Kim Jong-un è quindi questa: la ragazza è malata e, abbandonata dai genitori, ha scelto di tornare a casa, nella sua terra natia. Una versione che ovviamente insospettisce (e molto). Ma questa è la versione ufficiale di Pyongyang. Una verità ufficiale che, come ha spiegato Repubblica, il quotidiano è ha ottenuto in una lettera inviata dal successore di Jo Song Gil a Roma, il primo consigliere dell'Ambasciata, Kim Chon, al deputato di Forza Italia Osvaldo Napoli, presidente della Unione interparlamentare Italia - Nord Corea.

E sulla scomparsa della coppia diplomatica, la lettera afferma: "Ritengo che la coppia non abbia alcun motivo politico per scomparire e anche per questo abbiamo atteso il loro rientro in Ambasciata, ove peraltro era rimasta la figlia.

Quest'ultima odiava e rimproverava i suoi genitori che l'avevano abbandonata. Stando a casa da sola soffriva di solitudine. Per questo motivo, aveva insistito affinché potesse rientrare a Pyongyang dove l'attendevano i nonni".

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