Alla fine il "prete sposo" è stato abbracciato dal vescovo

Il vescovo Zenti ha abbracciato don Giuliano Costalunga, Questo l'esito dell'incontro tra i due. Ma il cardinale Mueller tuona: "Questo prete è scomunicato"

Alla fine il "prete sposo" è stato abbracciato dal vescovo

Ci si aspettava un confronto serrato. Invece è finita con il vescovo Zenti che abbraccia don Giuliano Costalunga, il sacerdote che si è sposato in Spagna con Paolo, un uomo conosciuto ai tempi di un ricovero ospedaliero.

La vicenda aveva fatto scalpore anche per le dichiarazioni del presule, che aveva sostenuto che il don non avesse mai rinunciato ai voti. "E' una vicenda molto triste la sua, per lui e per la nostra Chiesa - aveva sottolineato monsignor Zenti - . E ancora: "Un mio predecessore aveva impedito la sua ordinazione, forse perché aveva capito che non era la scelta giusta, ma lui è andato a farsi ordinare sacerdote a Rieti. Di sicuro la sua è una vicenda personale difficilissima e tristissima". "Accuse" alle quali don Giuliano Costalunga aveva replicato dichiarando di aver rinunciato al sacerdozio durante lo scorso febbraio. Poi la previsione di un chiarimento davanti ai fedeli. "Torno a Verona qualche giorno - aveva specificato il sacerdote a Repubblica - . Giovedì sera il vescovo incontra la comunità di Selva di Progno per spiegare cosa è successo. Io sarò lì in prima fila. Spiegherò io ai miei parrocchiani cosa è successo".

Ecco, il "match" è avvenuto, ma lo svolgimento è stato diverso da come ci si poteva aspettare. Zenti ha invitato Costalunga a continuare "liberamente" nella sua strada. Il tutto è culminato in un abbraccio dopo che, a dire il vero, il monsignore ha optato per ribadire qualche punto fermo in materia dottrinale: "Ora, don Giuliano - ha scandito Zenti, come riportato da La Nuova Bussola Quotidiana - è unito a Paolo con il quale sognava di vivere di un amore autentico. Non ho nessun diritto di giudicare don Giuliano poiché solo Dio che scruta i cuori conosce il travaglio della sua vita". "Tuttavia - ha continuato il vescovo - è mio dovere di pastore e successore degli Apostoli consegnare alla mia gente e ai preti la verità tutta intera, anche quella che riguarda il matrimonio come lo ha progettato Dio". Ma come hanno reagito i vertici ecclesiastici all'atteggiamento tenuto dal monsignore?

Sempre il portale diretto da Riccardo Cascioli ha riportato l'intervento di un cardinale: Ludwig Gerhard Mueller, che è il prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il porporato tedesco cui Papa Francesco non ha rinnovato il mandato presso l'ex Sant'Uffizio, ma che continua a essere uno dei referenti principali dei cattolici in relazione alla dottrina e alla tradizione della Chiesa. "Questo sacerdote - ha detto Mueller tra le altre cose - è automaticamente scomunicato, è sospeso dalla sua missione e l’unica cosa da fare ora è un processo canonico che lo porti alla secolarizzazione. Non si può agire come se la richiesta di riduzione allo stato laicale sia una pratica da rimandare così arbitrariamente nel tempo".

Zenti, insomma, avrebbe avuto anche il dovere di giudicare don Giuliano, non solo quello di accompagnarlo durante questa "caduta".

Un abbraccio, quindi, potrebbe essere considerato "ambiguo" perché sarebbe "confondibile" con un'approvazione indiretta del comportamento di Costalunga. Anche all'interno di questa singola vicenda, in definitiva, sembrano esistere senbilità diverse a seconda di chi interpreta quanto accaduto. Per Mueller il don è già scomunicato.

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