Pfizer, ok al vaccino dai 5 agli 11 anni

Il prossimo obiettivo è quello di concludere la sperimentazione sui bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni e tra i 6 mesi ed i 2 anni di età per poi diffondere i dati e presentarli alle autorità regolatorie

Pfizer, ok al vaccino dai 5 agli 11 anni

Terminata, in tempo lampo, la sperimentazione sui bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni, Pfizer si prepara a diffondere i dati che daranno presumibilmente il via libera negli Usa all'inoculazione del siero prodotto dalla stessa multinazionale farmaceutica statunitense in collaborazione con la tedesca BioNTech.

Il piano successivo sarà quello di diffondere tale prassi alle medesime fasce di età anche in tutta Europa, in attesa che, con la conclusione delle sperimentazioni condotte direttamente su bimbi tra i 2 ed i 5 anni ed i 6 mesi ed i 2 anni di età, si possa programmare un'ulteriore estensione della campagna vaccinale.

A comunicare gli unici dati disponibili circa tale sperimentazione è il colosso farmaceutico a stelle e strisce, che nel proprio comunicato stampa spiega il dosaggio di siero da inoculare ai bambini di età 5-11: rispetto agli over 12, e quindi alla medesima quantità prevista anche per gli adulti, si parla di 1/3 della dose. Nello specifico, pertanto, Pfizer dichiara la necessità di arrivare fino ai 10 microgrammi contro i 30 previsti normalmente. Un dosaggio ridotto, comunque, non significherà potersi limitare ad un'unica iniezione, visto che nella stessa nota viene puntualizzato il fatto che una seconda sarà necessaria a 21 giorni di distanza dalla prima.

La casa farmaceutica statunitense, sulla base dei dati diffusi attraverso il proprio comunicato, ritiene che il siero da essa prodotto sviluppi una "robusta risposta degli anticorpi". La sperimentazione, pertanto, può dirsi conclusa per Pfizer e BioNTech, che si stanno occupando di inoltrare i dati di suddette sperimentazioni alle autorità regolatorie. La prima sarà la Food and Drug Administration americana (fine settembre – inizi di ottobre), seguita a ruota dall'Agenzia europea per i medicinali (nel mese di novembre).

Per quanto concerne gli effetti collaterali, stando sempre a quanto riferito nella nota ufficiale, si fa riferimento a "lievi complicazioni" simili a quelle che si possono riscontrare per le altre fasce di età. Ciò che, presumibilmente, verrà valutato dalle autorità regolatorie saranno le miocarditi, conseguenza dell'inoculazione dei sieri a mRna valutati ad oggi in circa 70 casi ogni milione. L'obiettivo è quello di arrivare ad una decisione definitiva già da fine ottobre negli Stati Uniti (gli esperti prevedono che si possa partire da Halloween) e da fine novembre in Europa.

Come già accennato, il prossimo passo nei piani di Pfizer è quello di concludere la sperimentazione anche per i bambini nelle fasce di età 2-5 anni e 6 mesi-2 anni sottoposti al

trattamento: la dose per questi ultimi dovrebbe arrivare a 3 microgrammi.

Anche Moderna, casa farmaceutica produttrice di un altro siero a mRna, conta di presentare a breve i dati sulla propria sperimentazione condotta sui bimbi.

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