Firenze, segregata e costretta a prostituirsi: nigeriana fatta prigioniera

A Scandicci (Firenze) una giovane nigeriana è stata costretta per due anni a prostituirsi subendo anche violenze e riti vudù da parte di una famiglia di connazionali seguiti dai servizi sociali

Firenze, segregata e costretta a prostituirsi: nigeriana fatta prigioniera

Siamo a Scandicci, nella periferia di Firenze, luogo dove per due anni si è protratto l'incubo di una giovane nigeriana arrivata in Italia con la promessa di un lavoro e ritrovatasi prigioniera di una famiglia di connazionali che peraltro all'epoca dei fatti era seguita dai servizi sociali.

Il bienno in questione è quello che va dal 2015 al 2017 quando la ragazza tramite un procacciatore arriva in Italia con la promessa di un lavoro e, a quanto riporta il quotidiano La Nazione, partecipando ad un rito vudù che la impegnava a pagare con il proprio lavoro le persone che l'avrebbero ospitata ed aiutata in Italia.

Quando è arrivata all'aeroporto di Torino è iniziato il suo calvario, è stata infatti portata nell'appartamento di Scandicci dove viveva questa coppia nigeriana di 33 anni con due figli minorenni ed uno in arrivo, chiusa a chiave in una stanza, privata dei documenti e costretta a prostituirsi per ripagare il debito con i suoi aguzzini.

Oltre all'isolamento ed alla prostituzione la giovane è stata anche abusata e oggetto di violenza nella stessa casa, compresi altri riti vudù con i quali le facevano infliggere anche tagli e bruciature per proteggersi dalla polizia.

La coppia che la segregava riceveva circa 250/300 euro al giorno dalla giovane prigioniera, così che pagasse ai due la somma complessiva di 50 mila euro, oltre a 850 euro mensili per vitto e alloggio.

La coppia nigeriana di aguzzini aiutata dai servizi sociali, possedeva oggetti di lusso

I due aguzzini erano seguiti dai servizi sociali, dichiarando un reddito alla soglia della povertà nonostante un tenore di vita molto più alto di quello che doveva essere, infatti in occasione di una perquisizione eseguita lo scorso febbraio nella casa sono stati trovati scontrini per prodotti di lusso per un totale di 31 mila euro, iPad, cellulari di ultima generazione, una pistola priva di munizioni e materiale per i riti vudù.

Inoltre sempre durante la stessa perquisizione è stata trovata un'altra donna nigeriana vittima della terribile coppia.

Adesso fortunatamente la coppia è stata arrestata con l'accusa di riduzione in schiavitù, violenza sessuale, tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione. Su richiesta della pm Angela Pietroiusti, il Gip ha disposto che l'uomo finisse in carcere per esecuzione di custodia cautelare e che la donna invece fosse messa ai domiciliari in attesa del processo.

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