Sono poco più di mille le unioni civili registrate tra coppie omosessuali a un anno dall'approvazione della legge. I matrimoni sono sparsi un po' su tutto il territorio nazionale, da nord a sud, ma una buona fetta di queste unioni civili riguardano le città di Roma e Milano. Ma i numeri sono al ribasso, un flop vero e proprio. Come riporta LaStampa, a frenare le unioni civili sarebbe il nodo sulla questione dei figli. Marilena Grassadonia, presidente dell'associazione Famiglie Arcobaleno, spiega sempre a laStampa: " Il provvedimento dell' 11 maggio è nato non solo monco, ma anche vecchio. «In questi mesi le persone si sono unite per senso di responsabilità ma è una ferita che brucerà finché non si riuscirà a conquistare il diritto dei figli di essere riconosciuti dal genitore non biologico che non ha nulla di diverso dal legame che si crea con il padre.È un diritto che stanno riconoscendo i giudici di tutt' Italia. Finora ci sono state 8 sentenze positive e 2 negative. E ce ne sono decine che aspettano giudizio. Non è giusto che si crei un' ulteriore discriminazione. Chiediamo che la politica si assuma le sue responsabilità e legiferi in modo finalmente chiaro".
Di fatto le associazioni Lgbt si attendevano almeno 10mila unioni civili durante il primo anno. E il flop lo riconosce la stessa Monica Cirinnà che ha dato il nome alla legge per i matrimoni gay: "Ci vuole tempo. Che cosa avremmo dovuto fare, costringere le coppie a sposarsi?"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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