Sono stati arrestati con l'accusa di tentata concussione l'ex deputato dell'Udc, Angelo Cera, e il figlio Napoleone, consigliere regionale con i Popolari, perché avrebbero fatto pressione sulla dirigenza del consorzio di bonifica di Foggia per far assumere personale da loro segnalato.
I due avrebbero fatto pressioni sul presidente, sul direttore generale e sul direttore dell'area tecnica del consorzio affinché assumessero persone a loro vicine. Questo, nonostante il consorzio non avesse la necessità di nuovo personale. Secondo i magistrati, Napoleone Cera avrebbe presentato, nel corso della prima commissione Bilancio della Regione Puglia, un emendamento in base al quale i consorzi di bonifica avrebbero perso le loro funzioni principali che sarebbero state concesse all'Acquedotto Pugliese. Emendamento poi ritirato. Successivamente padre e figlio avrebbero reiterato le richieste di assunzione sottolineando che il ritiro dell'emendamento fosse stato un "gesto di cortesia" nei confronti del consorzio di bonifica della Capitanata e del Gargano. Non riuscendo ad ottenere quelle assunzioni i due avrebbero minacciato di ripresentare l'emendamento.
Inoltre, padre e figlio, sono indagati in altre due inchieste della procura di Foggia sulla sanità. Una riguarda l'internalizzazione del servizio del Cup, il centro unico di prenotazioni della Asl, gestito da una ditta esterna. Azienda nella quale, secondo l'accusa, erano impiegati vari conoscenti dei Cera. I due politici avrebbero esercitato pressioni sul direttore generale della Asl, Vito Piazzolla, anche lui indagato, per evitare l'internalizzazione e continuare a far gestire il Cup alla ditta esterna, in modo da garantire il posto di lavoro ai loro conoscenti. Per questa inchiesta il gip ha, però, rigettato la richiesta di arresto.
Rigettato l'arresto anche nella terza inchiesta su una presunta corruzione per favorire nella nomina a commissario dell'Asp di Chieuti una persona vicina ai Cera. In questa inchiesta sono indagati anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e l'assessore regionale al welfare Salvatore Ruggeri.
Intanto, l'Udc ha scritto in una nota che "preso atto di quanto accaduto, sospende come misura cautelativa prevista dal codice etico i due dirigenti, esprime fiducia nella magistratura e auspica che venga fatta al più presto chiarezza".
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