Foggia, il leader dei braccianti dà dei mafiosi a elettori della Lega

Le repliche piccate del rappresentante sindacale dei braccianti al ministro dell’Interno; l’ivoriano vede mafiosi solo in Lombardia e tra gli elettori della Lega

Foggia, il leader dei braccianti dà dei mafiosi a elettori della Lega

Proseguono a Foggia le proteste dei braccianti extracomunitari impiegati in attività di raccolta, in seguito alle tragedie dei giorni scorsi. Tragedie che hanno portato l’attenzione a focalizzarsi sulle condizioni in cui si trovano ad operare.

Gli stranieri hanno incrociato le braccia promuovendo uno sciopero, ed hanno partecipato in massa ad una manifestazione che ha preceduto l’incontro del loro rappresentante, Aboubakar Soumahoro, col prefetto della città Massimo Mariani. L’ivoriano, dirigente sindacale Usb, ha tenuto un discorso dinanzi a centinaia di braccianti stranieri, invocando maggior trasparenza per quanto riguarda il lavoro nei campi e la regolarizzazione di chi viene impiegato in tali attività.

Ha inoltre aperto una forte polemica nei confronti del governo, scagliandosi contro i voucher ed il decreto dignità, prima di destinare la sua invettiva direttamente al ministro dell’Interno Matteo Salvini. Quest’ultimo aveva fatto riferimento ieri ai probabili interessi mafiosi che si celano dietro il fenomeno del caporalato, che fa leva sulla miseria della gente.

È proprio la replica a questa affermazione, riportata da “Il Mattino”, a fare più rumore. “Siamo lavoratori, non vediamo mafiosi. I mafiosi sono in giacca e cravatta in Lombardia e forse sono quelli che l'hanno eletta senatore”, ha sentenziato infatti l’ivoriano.

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