Foggia. Dieci persone sono state per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Nei confronti delle stesse è stato emanato un ordine di sequestro preventivo di 10 appartamenti adibiti a case di tolleranza.
L'ordinanza è il frutto di lunghe e complesse indagini iniziate nel 2015 alle quali hanno collaborato in sinergia sia la Questura di Foggia, sia la Guardia di Finanza di Bari. Appostamenti e numerose testimonianze hanno permesso di scoprire le modalità di azione degli indagati. Questi - precisamente Michele Sorrentino, 40 anni, Adrijana Vasilijevic, 32 anni, Antonio Spadaccino, 57 anni, Stefano Simolo, 49 anni, Maddalena Solomita, 64 anni, Francesco Paolo Giuva, 26 anni, Francesco Paolo Cinquepalmi, 60 anni, Antonio Strippoli, 52 anni e Rosario Antonio Strippoli, 57 anni - mettevano a disposizione delle meretrici, provenienti da varie città, appartamenti di proprietà ma anche locali affittati appositamente. Essi divenivano delle vere e proprie case di appuntamento dove transessuali e donne di origine straniera mercificavano il proprio corpo.
Gli accusati si occupavano anche degli spostamenti logistici delle loro "dipendenti", rifornendole altresì di beni quali sigarette, schede telefoniche e anticoncezionali. Allo stesso tempo si dedicavano alle inserzioni pubblicitarie su quotidiani e siti internet, provvedendo poi al rinnovo alla scadenza.
Considerando che ogni prostituta - solitamente in un appartamento operavano tra le due e le quattro per volta - pagava giornalmente 50 euro, l'attività illecita garantiva una media di circa 7.000 euro al mese.Dei dieci coinvolti, nove sono finiti in carcere con l'accusa di concorso in reato continuato ed aggravato. Uno, invece, deve rispondere di omessa denuncia di reato da parte di pubblico ufficiale.
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