Fontana, Mes e le elezioni. La versione di Salvini

Il leader della Lega: "Conosco bene il governatore, inchiesta vergognosa. Sul Covid il premier sa solo farci spaventare"

Fontana, Mes e le elezioni. La versione di Salvini

La giornata per lui non è iniziata bene. La rassegna stampa parla di Fontana, governatore leghista della Lombardia, indagato per le forniture sanitarie del fratello di sua moglie, nuovi sviluppi nell'inchiesta sull'ospedale San Matteo di Pavia per la vicenda dei test sieroterapici e poi la Meloni che nei sondaggi cresce a vista d'occhio e lui che scivola sempre più giù pur mantenendo la palma di primo partito.

Senatore Salvini, giornata no?

«Al contrario. Oggi sono stato a Prato, Imola e Pesaro. Buon clima. Puglia e Marche si vince, in Veneto e Liguria non si incomincia neppure, in Toscana la partita è aperta e ci prendiamo pure la Val d'Aosta».

Ottimista...

«No, realista. Fuori dal palazzo si sente un'altra musica. Ho appena finito di parlare con una signora che non ha ancora visto la cassa integrazione di marzo e poi c'è tutto il popolo di partite Iva, piccoli imprenditori e artigiani che sono inferociti, e il peggio deve ancora arrivare».

In che senso?

«Dall'interno delle agenzie dell'entrate mi dicono che sono in arrivo per settembre dodici milioni di cartelle esattoriali».

Avranno un loro perché.

«Può essere, ma in questa situazione noi proponiamo un saldo e stralcio al quindici per cento».

Scusi, se ripartiamo dall'inizio, secondo i giornali di oggi lei avrebbe poco da essere contento.

«Le rispondo così: da tempo ho smesso di leggere i giornali, non per offesa alla sua categoria ma per legittima difesa».

Lo diceva, e lo faceva, anche la Thatcher

«Non lo sapevo, non voglio fare paragoni irriverenti ma la vita reale di un sabato di fine luglio non la racconta nessuno. Sono stato oggi in una associazione di volontariato di Prato che assiste soprattutto famiglie italiane in difficoltà: avvocati e negozianti che sono allo stremo».

E quindi?

«Quindi ci rivediamo in edicola il 22 settembre, giorno dopo le elezioni regionali, e sono sicuro che Pd e Cinque Stelle avranno molto meno da ridere».

Mi spiace insistere, ma oggi si parla della Lega per questioni giudiziarie, a partire dalla questione Lombardia.

«È una vera vergogna. Oggi magistrati e giornalisti mettono nel mirino il Policlinico San Matteo di Pavia che è una delle eccellenze mondiali della sanità. Prima di farlo magistrati e giornalisti dovrebbero sciacquarsi la bocca, quantomeno studiare».

E il caso Fontana?

«Vogliamo parlare di un'inchiesta su una donazione? Vogliamo parlare dei trentacinque milioni che la Regione Lazio ha speso per mascherine mai arrivate? Su Zingaretti non c'è uno straccio di inchiesta, chissà perché».

Perché?

«Studiate il caso Palamara e capirete come funziona la giustizia in questo Paese».

Come funziona?

«Non faccia il finto tonto. Conosco Attilio Fontana e conosco personalmente alcuni dei medici del San Matteo che sono coinvolti in questa surreale vicenda giudiziaria e le garantisco: sono persone eccezionali. Non si entra alle cinque della mattina in casa di uno come il professor Venturi manco fosse un delinquente comune».

E quindi?

«Quindi la riforma della magistratura è una delle emergenze di questo paese, ma soprattutto...».

Soprattutto?

«Attaccare la Lombardia significa attaccare l'Italia, la Lombardia è un modello a livello mondiale. Il modello di sanità lombarda lo studiano gli Stati Uniti, Israele e la Germania. Non saranno tre pennivendoli e tre magistrati in cerca di fama a infangare uno dei fiori all'occhiello dell'Italia».

Arrabbiato?

«Molto, ma non per me. Quando se la prendono con me è della serie ma chi se ne frega. Ma quando per attaccare la Lega attaccano undici milioni di Lombardi allora non ci sto».

Chiaro, ma torniamo ai giornali che lei non ha letto. Le segnalo che un sondaggio pubblicato dal Corriere dice che la Lega scende e che Fratelli d'Italia sale fino a incalzarla.

«Guardi, i sondaggisti per me sono come i virologhi durante il lockdown, credo di più all'oroscopo, sono del segno dei Pesci e le confesso che ogni tanto vado a curiosare senza averne particolare fede. Io credo in Dio e negli uomini, non ai sondaggi né a scienziati che si insultano l'un l'altro. Il vero sondaggio ci sarà il 20 e 21 settembre alle Regionali e a quello ci crederò».

Pronostici?

«Conte tornerà sul pianeta Terra».

Però intanto lui ha portato a casa oltre duecento miliardi.

«Parliamo di un prestito in gran parte da restituire che arriverà non prima di un anno. Non è quello di cui l'Italia ha bisogno».

Va bene, ma allora le dico: il Mes arriverebbe subito, ma lei è contrario anche a questo.

«Il Mes fa rima con commissariamento».

Non mi risulta, ma diciamo che è come dice lei. Quale è l'alternativa?

«Emettere buoni del tesoro. In questo momento i titoli di Stato italiani vanno a ruba e hanno interessi bassi. Se tu emetti trentasette miliardi di titoli del tesoro, l'equivalente del Mes, da lunedì al venerdì vanno a ruba e sono soldi che devi restituire agli italiani e non a un fondo che ha sede in Lussemburgo che non risponde a niente e a nessuno».

Può essere, ma la gente fatica a capire perché dobbiamo rinunciare a dei soldi

«Anche l'usuraio di propone soldi comodi, ma quando entri nel giro dell'usura sei finito. È quello che sta succedendo in questo momento in Italia. Lo Stato non ti aiuta e molti finiscono nelle mani della 'ndrangheta».

Nella sua coalizione, di cui lei sarebbe virtualmente capo, non la pensano tutti così.

«Quando torneremo al governo non ci sarà bisogno di alcun Mes né di altre diavolerie. All'opposizione si possono avere idee diverse, anche se dispiace».

Pensa davvero che questo governo possa cadere?

«Sì, saranno gli italiani a farlo cadere, non gli italiani che in molti casi non hanno una vita fuori dal parlamento.

Una volta lei disse: questo governo cadrà da solo. Ne è ancora convinto?

«Certo, Conte non cadrà per trame di palazzo ma per i problemi che lui ha creato agli italiani».

In che senso?

«Lui è come Maria Antonietta: gli italiani hanno fame? Dategli le brioche. Gli imprenditori mi dicono che a ottobre la liquidità è finita. Guardi cosa succede nella scuola».

Cosa succede?

«Che sarà un casino pazzesco, questi pensano di risolvere il problema con i banchi a rotelle. Pura follia».

Giriamo pagina, e veniamo sul suo terreno.

«L'immigrazione?».

Ovvio

«È la vera e unica emergenza Covid. Tenere i porti aperti è sta una follia e oggi è diventata incontrollata».

Quindi?

«C'è una sola soluzione. Il centrodestra torna al governo e per prima cosa sigilla i porti».

Quindi il centrodestra secondo lei esiste ancora...

«Lo dimostreremo martedì quando uniti voteremo contro l'allungamento dello stato di emergenza e quindi dei poteri straordinari a Conte. Il quale, per l'appunto, non vuole affrontare l'unica emergenza che è l'immigrazione fuori controllo sociale e sanitario».

L'emergenza è quindi finita?

«Non lo dico io, lo dicono tutti i dati scientifici. Inutile continuare a mortificare l'impresa, il commercio e il turismo italiani. Non cadiamo nella trappola».

Quale trappola?

«L'unico modo che Conte ha di tenersi in vita è quello di spaventare gli italiani, di sventolare lo spauracchio Covid per minacciarli e ricattarli».

A proposito di Conte. Lei si siederà al tavolo con lui per decidere come spendere i duecento miliardi che l'Europa ci ha dato anche se lei li avrebbe rifiutati?

«Sarebbe un incontro veloce. Gli direi: opere pubbliche da riempire l'Italia di cantieri e taglio di tasse. La nostra proposta di flat tax già depositata in parlamento costerebbe tredici miliardi, aliquota unica al quindici per cento per chi guadagna fino a settantamila euro. E per quanto riguarda i cantieri ne abbiamo fermi per ottanta miliardi di euro. Ma purtroppo...».

Purtroppo?

«Purtroppo ci sono molte cose incerte, ma una certa. Da gennaio avremmo una nuova tassa sulla plastica che metterà a rischio ventimila posti di lavoro».

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