"Vorrei vedervi cadere come mosche": Scanzi choc in difesa di Conte

Lo scrittore, riprendendo le parole di una certa Lorena Verucchi, ha attaccato chi critica le misure di contenimento dell’epidemia contenute nel Dpcm

"Vorrei vedervi cadere come mosche": Scanzi choc in difesa di Conte

Si può augurare la morte a chi la pensa diversamente sul coronavirus? La risposta ovvia sarebbe "no". Eppure in Italia c’è qualcuno che osa farlo, non in privato bensì sui social. Lo scrittore, autore e giornalista Andrea Scanzi, citando tale Lorena Verucchi, ha pubblicato questa mattina un post molto pesante che parte dal tema della emergenza sanitaria e si allarga fino ad abbracciare questioni sociali ed economiche più vaste.

"Fossi in Conte, adotterei le stesse misure anticovid della Svezia e farei selezione negli ospedali come la Svizzera. Poi, mi preparerei 20 kg di popcorn e 10 casse di birra e mi godrei lo spettacolo di vedervi morire come mosche". In pratica, vorrebbe godersi uno spettacolo come se stesse seduto al cinema. Solo che il coronavirus è una faccenda terribilmente reale. Frasi simili fanno sempre un certo effetto. Ancor di più se a scriverle, o quantomeno a condividerle, è colui che ad inizio della pandemia, quando il coronavirus era sulla bocca di pochi, parlava di banalissima influenza e dava appellativi sprezzanti a chiunque non la pensasse allo stesso modo.

Nel post Scanzi ammette che quelle pubblicate sono parole forti "ma sentirvi lagnare per ogni cazzo di cosa che vi si dice è alienante. "Dittatura sanitaria", "Conte come il DVCE" e altre vaccate così (pronunciate, spesso, proprio da fascistoidi) fanno ridere, se non ci fosse da piangere". Ma non è tutto. Lo scrittore attacca ancora: "Avete rotto i coglioni con gli autobus pieni zeppi e, ora che vogliono reintrodurre una d.a.d. più forte (per ridurre assembramenti dentro le scuole e nei mezzi pubblici) rompete ancora la fava perché "i vostri figli sono in prigione".

Nel post di Scanzi, poi, vi è un attacco verso tutti quelli che, con le loro azioni, sono responsabili delle difficoltà economiche di alcuni settori: "I teatri sono in crisi da 20 anni perché nessuno ci andava (preferivate stare a casa a guardare la D'Urso) e ora che li hanno chiusi, sembrate tutti Dario Fo. Scaricavate film pirata da internet e, per questo, i cinema chiudevano. Ma ora siete tutti Fellini. Comprate di tutto su Amazon, ma ora vi stanno a cuore i negozietti di quartiere e i poveri artigiani. La verità è che siete ipocriti. Disfattisti. Ignoranti come bestie". "Vi meritate- ha aggiunto riferendosi a Matteo Salvini- il dj del papeete a capo della vostra mediocrità".

“Fossi in Conte, adotterei le stesse misure anticovid della Svezia e farei selezione negli ospedali come la Svizzera....

Pubblicato da Andrea Scanzi su Martedì 27 ottobre 2020

Ma nel messaggio ce ne è anche per coloro che criticano le misure restrittive per contenere il Covid-19. "Il virus, dopo le 18, non è più contagioso? La mascherina è dannosa perché ti fa respirare la tua co2 e ti rincoglionisce, vogliono far fallire l'Italia ecc... No, mi dispiace deludervi. La mascherina non c'entra. Eravate rincoglioniti anche prima". Per non parlare di chi sta protestando in tutta Italia perché, senza lavoro, ha difficoltà ad arrivare a fine mese. Perché un pensiero lo Scanzi che ha ripreso la Verucchi lo ha anche per loro: "Capisco che essere una partita Iva, di questi tempi, sia la cosa peggiore che possa esserci. Ma è una pandemia. Tutto il mondo è in questa situazione. Addirittura molto peggio. Cosa era meglio? Tenere il negozio aperto e avere tutti i clienti morti?".

Lo scrittore, però, attacca ma non dice come queste persone possono campare senza soldi. Del resto è sempre facile parlare. "Comunque vi invidio- è l’ultimo pensiero presente nel post-.

Vorrei essere anche io come voi e urlare "non ce n'è coviddi!" e avere sempre la verità in tasca, dall'alto della mia cultura maturata presso l'università della vita. Ne usciremo migliori. Manco per il cazzo". E se lo dice Scanzi…

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica