È fuggito dall'ospedale dove si trovava in evidente stato confusionale, dopo aver preso a pugni un medico. Prima di essere rintracciato dai poliziotti e ricoverato nel reparto di psichiatria, ha però fatto in tempo a devastare una chiesa. Protagonista della vicenda, svoltasi a Livorno pochi giorni fa, è un ex calciatore con trascorsi agonistici fra i professionisti.
Stando alla prima ricostruzione effettuata degli agenti, l'uomo è entrato nella chiesa di Sant'Andrea del capoluogo labronico a torso nudo e sanguinante, dopo aver rifilato un pugno ad un dottore del pronto soccorso ed essere scappato. E visibilmente alterato, avrebbe preso e scaraventato a terra alcune statue in gesso ed immagini sacre (fra cui la statua della Madonna di Fatima, frantumandola) un leggio con piano in vetro, alcune piante, l'obolo delle offerte e numerosi alimenti destinati ai poveri. Il tutto davanti ad un paio di persone anziane in quel frangente dedite a pregare e al parroco, il quale ha immediatamente avvertito le forze dell'ordine circa l'accaduto.
Un'azione fulminea durata poco più di un minuto, conclusasi improvvisamente nello stesso modo in cui era iniziata. Tant'è che l'ex giocatore, visibilmente fuori di sè durante il gesto compiuto, si è poi allontanato dal posto, dirigendosi verso la propria abitazione come se nulla fosse. E davanti alla propria casa ha trovato ad attenderlo una volante della polizia, con gli agenti (insieme ai sanitari della Misericordia) che lo hanno successivamente riportato al nosocomio livornese per il ricovero.
Non è la prima volta poi che quello specifico luogo di culto viene preso di mira: stando a quanto riportato da Il Tirreno, pochi mesi fa la stessa chiesa fu infatti teatro di una serie di furti di calici ed oggetti d'arte sacra. L'impressione, insomma, è che i fedeli della parrocchia ricorderanno a lungo queste ultime settimane.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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