"Fuori di qui, vecchia fascista di m..'. Insulti choc alla militante FdI

A Bologna il biglietto lasciato sul parabrezza dell'auto. Valeria: "Dobbiamo tornare nei gulag?"

"Fuori di qui, vecchia fascista di m..'. Insulti choc alla militante FdI

Il biglietto l’ha trovato sul parabrezza dell’auto, a Bologna. "Fuori dal quartiere vecchia fascista di merda - si legge - e porta con te la paraplegica e il nano con gli occhiali". E pensare che questa è la città dove sono nate le sardine contro il presunto "odio" seminato da leghisti e populisti.

Siamo nel quartiere Reno-Borgo Panigale. Valeria Bellettini è una militante di Fratelli d’Italia: sessanta anni, nessuna "paura di questi quattro soliti idioti", una vita di passione politica alle spalle. Il biglietto "minatorio" è scritto al computer e stampato. Nessuna firma. I diretti interessati si sentono "tranquilli", certo, molti abitanti hanno dimostrato piena solidarietà. Ma resta un dato di fatto: "Il clima è cambiato - spiega al Giornale.it Valeria - Per un po’ di tempo non ci siamo fatti vedere molto in quartiere, ma ora siamo una presenza abbastanza nutrita". I banchetti di FdI attirano persone, ma anche l’attenzione degli "avversari" politici: "Probabilmente diamo fastidio a qualcuno".

Valeria aveva circa 15 anni nei burrascosi anni ’70, quelli in cui le minacce, scritte o verbali, potevano trasformarsi in aggressioni, pallottole e violenza. A volte anche omicidi. Oggi è tutto molto diverso, il biglietto sembra "opera di un coglione", ma non può essere certo sottovalutato del tutto. Almeno non politicamente. "Dà fastidio il fatto che se qualcuno non è allineato, loro reagiscono così - afferma - invece di venire a parlare ai banchetti con noi per capire il nostro punto di vista, arrivano a fare queste cose”. C’è poi il disappunto per gli insulti rivolti agli altri due militanti, alla "signora che fa fatica a camminare" e che viene chiamata "paraplegica"; oppure al ragazzo definito "nano con gli occhiali". "Questo disprezzo verso persone che non la pensano come te fa abbastanza schifo”.

Le elezioni di gennaio rischiano di infiammare lo scontro politico. "Il clima in Emilia-Romagna è purtroppo sempre più insopportabile - dice Marco Lisei, candidato FdI in Regione - i centri sociali e i mondi della sinistra radicale arrivano sempre più spesso ad attaccarci, anche fisicamente". Si va dalle minacce di morte sui social a "sputi e insulti" ogni volta "che siamo per le strade a raccogliere firme e a stare tra i cittadini". Secondo Lisei, all'alba del 2020 "sembra di essere tornati negli anni di piombo".

E così, in tempo di sardine, di manifesti in cui si sentenzia il divieto per i populisti di avere qualcuno che li vada ad ascoltare, Valeria cerca di spiegare "ai compagni" che "questa non è democrazia". "Per come la vedo io - dice - Ognuno può dire ciò che vuole". Semplice. Invece, al dialogo qualcuno preferisce le intimidazioni. "Credono di avere la verità assoluta in tasca - continua - Ma non fanno nulla per la gente. Oggi la destra si cura di chi ha bisogno, mentre sinistra si aggrappa allo spauracchio del fascismo. Hanno sempre in bocca questa parola. Invece di argomentare dicono: 'Le cose stanno così e se non la pensi come me sei fascista'.

Cosa dobbiamo fare, dobbiamo tornare nei gulag?". Valeria, nonstante il biglietto, non intende tirare i remi in barca. Continuerà l'attività politica: "Mi dispiace per loro, ma noi continueremo ad esserci. E loro a vederci e a rodersi dentro".

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