Quella gaffe di Speranza: "Sulla nave c’è il Covid" Ma ha sbagliato traghetto

Il ministero della Salute ha inviato un messaggio ai passeggeri di un traghetto Olbia-Civitavecchia avvertendo della presenza a bordo di una persona colpita da coronavirus. Ma l’imbarcazione era un’altra

Quella gaffe di Speranza: "Sulla nave c’è il Covid" Ma ha sbagliato traghetto

Bisogna prestare la massima attenzione quando si fanno annunci riguardo un potenziale pericolo sanitario, soprattutto di questi tempi segnato dal Covid. Questo non vale solo per i cittadini, spaventati dal coronavirus e costretti a stare chiusi in casa per mesi, per gli organi di informazione e per i cosiddetti "esperti" come virologi, infettivologi ed epidemiologi vari, molti dei quali divenuti delle celebrità grazie alle numerose ospitate in tv attraverso le quali parlavano del coronavirus. A pesare le parole e a controllare che le informazioni siano corrette deve pensarci anche l’organismo che dovrebbe essere il punto di riferimento per la tutela della salute pubblica e, cioè, il ministero della Salute. Sbagliare è umano, certo, ma maggiore cautela non farebbe male.

In queste ultime settimane si è più volte sottolineato la confusione tra le istituzioni. La scuola ne è un esempio lampante. Poi ci sono le vicende legate alla creazione delle zone rosse, dei trasporti e dell’immigrazione. In mezzo a tanto smarrimento vi è anche quello che è riuscito a combinare il ministero della Salute che potrebbe aver gettato nel panico centinaia di persone solo con un messaggio. Un messaggio, però, destinato alle persone sbagliate.

Intanto, come racconta Il Tempo, due persone se la sono vista molto brutta. La paura di aver contratto Covid-19 e il terrore per quello che sarebbe potuto accadere. E, infine, sollievo ed anche rabbia perché tutto si è rivelato essere uno sconcertante errore. L’incubo ha avuto inizio nella mattinata di ieri quando il protagonista, suo malgrado, della storia riceve una mail dal ministero della Salute che gli fa gelare il sangue. "Gentile Sig.ra/Sig.re - comunica il freddo comunicato di una assistente ministeriale, A.R. - La stiamo contattando dal Ministero della Salute in seguito all'identificazione di un caso confermato di CO VID -19 sul traghetto Olbia -Civitavecchia del 17.08 h 22.45 su cui lei era passeggera/o. Nei 14 giorni successivi alla data di esposizione (17 agosto 2020), oltre a ricordarle le classiche misure di prevenzione: lavare frequentemente le mani, tossire e starnutire direttamente su di un fazzoletto di carta o nella piega del gomito, le chiediamo di monitorare le sue condizioni di salute, qualora si dovessero manifestare sintomi anche lievi (in particolare febbre, mal di gola, tosse, rinorrea/congestione nasale, difficoltà respiratoria, dolori muscolari, anosmia/ageusia/disgeusia, diarrea, astenia) telefonare immediatamente al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta, e riferire la possibile esposizione che può aver avuto sul traghetto".

La paura si impadronisce di chi ha ricevuto il messaggio. E non potrebbe essere altrimenti. L’uomo aveva deciso di trascorrere qualche giorno di relax in Sardegna con sua madre, una donna di 73 anni che convive con un handicap fisico causato in età giovanile dalla poliomelite. Per arrivare sull’isola i due vacanzieri avevano prenotato una nave della Grimaldi in partenza alle 22,45 del 17 agosto da Civitavecchia per Olbia. Tutto stava procedendo bene fino a ieri quando la tranquillità è stata interrotta dal messaggio.

L’uomo, preoccupato anche per la mamma, telefona alla Asl territoriale. "Attenda, la richiameremo noi". Poi il silenzio. Così il possibile infetto da coronavirus contatta il numero unico anti-Covid. Tentativo inutile perché nessuno risponde. L'ansia cresce. Passano due interminabili ore di angoscia senza sapere che cosa fare. Nella mente si affaccino mille brutti pensieri accentuati dalle notizie sul forte aumento del numero di casi di contagio.

Improvvisamente, intorno alle 11, ecco che sul cellulare arriva un altro messaggio. È ancora il ministero della salute. Per sottolineare l’importanza del contenuto il testo è tutto in maiuscolo: "GENT.MI, MI SCUSO.... LA TRATTA INTERESSATA NON ERA CIVITAVECCHIA/OLBIA, MA OLBIA/CIVITAVECCHIA...VI PREGHIAMO DI NON PRENDERE IN CONSIDERAZIONE LA MAIL RICEVUTA SCUSO SENTITAMENTE PER IL DISGUIDO....".

La paura Covid svanisce ma la rabbia resta. Ore di inferno per un errore. Se ciò è capitato a madre e figlio di sicuro sarà capitato anche alle altre centinaia di passeggeri imbarcati sul traghetto il 17 agosto. Appare poca cosa il secondo messaggio con le scuse. Ma vi è qualche altra domanda che non lascia tranquilli.

Quando è stata riscontrata la positività del passeggero della nave che andava in direzione opposta? I passeggeri di quel traghetto sono stati avvertiti? E perché per l’avviso sono passati 5 giorni? Quesiti a cui il ministro Speranza dovrà rispondere, magari anche con un messaggio. L'importante è che non sbagli indirizzo.

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