Ancora un'aggressione ai danni del personale sanitario in servizio presso una struttura ospedaliera, in questo caso la notizia arriva da Gela, in provincia di Caltanissetta.
Secondo quanto riferito dalla stampa locale e confermato anche da un comunicato diffuso dal presidente dell'ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Caltanissetta Giovanni D'Ippolito, i fatti si sono svolti durante la giornata di ieri, martedì 26 febbraio.
A rendersi responsabili dell'aggressione sono stati alcuni parenti di un uomo di circa 50 anni di età rimasto vittima di una grave patologia, un tumore polmonare stando a quanto riportato dalla "Gazzetta del Sud". Completamente fuori controllo, dopo aver ricevuto la triste comunicazione del decesso del loro congiunto, questi ultimi si sono scagliati contro un medico e tre infermieri del reparto di medicina generale dell'ospedale civile "Vittorio Emanuele" di Gela, arrivando a ferirli in modo lieve. L'origine di tanta rabbia manifestata dai parenti della vittima sarebbe da ricercare nella imputata inadeguatezza dell'assistenza sanitaria fornita al loro caro da parte della stessa struttura ospedaliera.
In breve in corsia si è scatenato il panico tra pazienti e ricoverati, una situazione particolarmente delicata risolta grazie all'intervento sul posto delle forze dell'ordine. I responsabili sono stati tutti identificati, e l'ospedale stesso si costituirà parte civile nel procedimento penale avviato nei loro confronti.
"A nome personale e del consiglio direttivo esprimo vicinanza al medico e ai tre infermieri che sono stati aggrediti dai familiari di un paziente deceduto perchè affetto da grave patologia, ritenendoli responsabili della sua morte.", esordisce il presidente dell'ordine dei medici di Caltanissetta. "Non sono accettabili le violenze contro i medici e il personale sanitario, perchè la loro priorità è salvare le vite degli altri e non difendersi dagli aggressori che ne mettono a repentaglio l'incolumità", aggiunge ancora D'Ippolito, che lancia un allarme.
"Occorre riavvicinare medici e pazienti, colmando la distanza che si è creata negli ultimi anni e ristabilendo la fiducia, che è uno dei più efficaci deterrenti contro i ripetuti atti di violenza.
La violenza è un problema che condiziona ogni giorno l'impegno e il sacrificio dei medici, degli infermieri e degli operatori sanitari, impedendo di fatto al sistema di rispondere in modo efficiente ai bisogni di salute dei cittadini. Per questo chi aggredisce un medico danneggia tutta la comunità", ammonisce ancora una volta il presidente D'Ippolito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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