Ricorre in questi giorni il cinquecentesimo dalla morte di Leonardo da Vinci, di cui, al tempo dell’EXPO 2015, feci per l’Archivio di Stato di Milano, il profilo dall’unica firma autentica apposta dal genio vinciano con la mano destra, mettendo in luce l’ambidestrismo dell’artista, a volte confutato. Le forme proporzionate e l’ordine, anche nei minimi spazi, esprimono nel loro insieme un grafismo palesemente basato sul senso estetico. Le lettere staccate, con tratto fermo e nel contempo mosse da piccole scosse, esprimono un animo forte, che però si lascia facilmente prendere da una spiccata carica emozionale, pronto a reagire di fronte ad un presunto o reale attacco.
Il perfezionismo, basato su un Ego narcisista e competitivo, lo porta a voler sconfiggere un’incompletezza affettiva in un carattere non facile da gestire. Sicuramente era un selettivo, però aveva anche un’ottima capacità di interazione, possedendo senso critico (vedi la buona anche se non eccessiva larghezza fra le parole) e quindi consapevolezza. Naturalmente anche Leonardo aveva i suoi difetti.
Era per esempio timido e, come tale, poteva propendere anche al perfezionismo; la sua ossessività era però spesso rivolta all’approfondimento, per cui veniva finalizzata alla creatività. Anche la sfera affettiva propone delle contraddizioni: alcuni lo hanno definito omosessuale, altri un solitario intrattabile. Nulla di tutto ciò. Leonardo era completamente preso dalla passione per la conoscenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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