Genova tra fischi e urla: "Vogliamo risposte, non elemosina"

Circa 5 mila residenti della Valpolcevera hanno partecipato a un corteo lungo le strade del centro di Genova al grido di "Lavoro, strade, sanità". Toninelli: "Non contestate, decreto scritto col cuore". Toti: "Magari anche con cervello"

Genova tra fischi e urla: "Vogliamo risposte, non elemosina"

"Lavoro, strade, sanità". Questo lo slogan cantato a squarciagola stamattina dalle 5 mila persone che hanno partecipato, per le vie di Genova, alla manifestazione promossa dai residenti della Valpolcevera per chiedere a istituzioni locali e governo nuove e urgenti misure in favore della valle, spaccata in due dal crollo di ponte Morandi dello scorso 14 agosto. Il corteo si è svolto in contemporanea con l'incontro bilaterale tra il commissario europeo ai Trasporti, Violeta Bulc, e il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Al termine del quale lo stesso ministro ha assicurato che il decreto Genova "sarà migliorato", invitando i genovesi a non contestarlo perché "scritto col cuore". "Speriamo anche con il cervello", ha risposto il governatore ligure Toti.

Apertura delle strade di sponda per la sopravvivenza di residenti e commercianti. Difesa dei posti di lavoro contro un decreto che non considera le piccole e grandi imprese della vallata. Tutela del diritto alla salute attraverso il potenziamento dei servizi sanitari. Sono le tre macro rivendicazioni che hanno animato la pacifica ma ferma protesta dei cittadini della Valpolcevera, la vallata che dal 14 agosto è spaccata in due dopo il crollo di ponte Morandi e sostanzialmente isolata dal resto della città (Guarda la gallery).

La manifestazione, organizzata dal comitato "Oltre il ponte c'è" (già 1.500 sostenitori sull'omonima pagina Facebook), ha raccolto rapidamente molte adesioni comprese quelle dei principali sindacati. Tuttavia, sempre su Facebook, gli organizzatori hanno chiesto a sigle sindacali e partiti politici di "togliere il cappello dal corteo". Corteo che è partito alle 9 da piazza Caricamento, di fronte a Palazzo San Giorgio - zona del Porto Antico - e arrivato in piazza De Ferrari, fermandosi poi davanti al palazzo della Regione. Qui i manifestanti hanno urlato alle istituzioni le loro richieste per una vita più dignitosa: riapertura di via 30 giugno (arteria stradale ritenuta di primaria importanza per dare uno sbocco al traffico nella zona), aiuti alle imprese della vallata per resistere alla crisi commerciale in atto, nuovi servizi sanitari per venire incontro alle esigenze dei residenti.

Contemporaneamente, in Prefettura, si è svolto il vertice bilaterale a cui hanno partecipato il commissario europeo ai Trasporti, Violeta Bulc, e il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Nella conferenza stampa seguita all'incontro, il commissario Bulc ha detto che "L'Europa è pronta a fare la propria parte per aiutare Genova e la Regione con l'obiettivo di ridare il futuro a questo territorio. È importante assicurare subito il ripristino dei collegamenti regionali perchè la Liguria rappresenta un fondamentale terminale dell'Unione europea", aprendo così alla concessione di fondi da parte dell'Unione Europea. Mentre Toninelli ha aggiunto: "Abbiamo parlato di quanto il governo sta facendo e dell'impegno massimo per ricostruire bene e velocemente il ponte sul Polcevera, nostra principale missione e obiettivo", prima di rivolgersi direttamente ai genovesi.

Il decreto Genova "Sarà migliorato, ma invito la città a non contestarlo perché è scritto con il cuore e con una tecnica giuridica che permetterà al commissario straordinario di poter lavorare bene". Una frase a cui il governatore della Liguria, Giovanni Toti, ha risposto sarcastico: "Speriamo che il decreto sia scritto anche con il cervello. Non sono un giurista, i ricorsi purtroppo sono un male endemico del nostro Paese. Ci auguriamo tutti che il decreto sia a prova di ricorsi ma lo verificheremo purtroppo sulla nostra pelle tra pochissimo". Il presidente Toti ha auspicato l'intervento del Parlamento per "modificarlo nel modo più largo possibile e con buon senso", anche da parte di Autostrade nel presentare ricorsi che potrebbero rallentare la procedura di demolizione e ricostruzione di ponte Morandi. Che - aveva detto il sindaco Bucci - dovrebbe avvenire entro 12 o 15 mesi.

Proprio il sindaco è giunto alle 11.30 al palazzo della Regione per incontrare Toti. Bucci, nella sua duplice veste di primo cittadino e commissario alla ricostruzione, ha rassicurato i manifestanti spiegando che "Entro fine settiamana ci saranno delle novità importanti per quanto riguarda la viabilità, soprattutto per via 30 Giugno", per riaprire la quale servirà abbattere in parte un capannone.

Bucci ha parlato anche di via Fillak, per la quale "Stiamo lavorando a un by pass che permetta di unire le due parti della via ora separate". Niente da fare per corso Perrone: "Rimarrà chiuso fino alla ricostruzione del nuovo ponte".

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