"Ghiacciaio della Marmolada scomparirà entro 20 anni"

La tragedia della Marmolada ha delle cause precise: non solo il caldo record di questi giorni, ma l'insieme dei cambiamenti climatici che hanno determinato poche precipitazioni durante l'inverno e aumento delle temperature

"Ghiacciaio della Marmolada scomparirà entro 20 anni"

La tragedia avvenuta poche ore fa sulla Marmolada che conta sei morti e otto feriti (numeri provvisori) ha delle cause ben precise che risalgono tutte a un unico comune denominatore: l'aumento medio della temperatura. Continuando di questo passo, il ghiacciaio che gli esperti davano per spacciato entro il 2050 avrà una vita ancora più breve. "La situazione è peggiorata molto per via dei cambiamenti climatici più accelerati che hanno portato all’aumento delle temperature. Così, la scomparsa del ghiacciaio potrebbe avvenire anche entro vent’anni", ha dichiarato al Corriere della Sera il prof. Renato Colucci, docente di glaciologia dell’Università di Trieste e ricercatore del Cnr.

Cosa sta cambiando

Parlavamo di cause, plurale: l'aumento termico di un giorno o una settimana non incide, da solo, sul distacco di un seracco come quello avvenuto sulla Marmolada. È l'insieme dei cambiamenti climatici, ormai conclamati e sotto gli occhi di tutti, a provocare nel tempo fenomeni come quello di ieri: meno precipitazioni e caldo record lungo e duraturo come quello che da maggio insiste sull'Italia. "Più che la temperatura record di un giorno, sul seracco hanno influito le temperature anomale che da maggio si registrano in quota. A seconda dei posti, sono state anche di 10 gradi sopra ai valori normali. Poi lo scorso inverno è fioccato poco ed è venuta meno la protezione che la neve fornisce d’estate ai ghiacciai", ha spiegato Colucci.

Meno neve e più caldo e la frana-valanga non è più un evento imprevedibile: molti si stupiscono affermando di essere a luglio, mese più caldo dell'anno, ma in certi luoghi in quota anche l'estate un tempo era "gentile", e durante inverno e primavera il rifornimento nevoso era così abbonandante da consentire la sopravvivenza dei ghiacciaci anche d'estate. Adesso non è più così, e lo vediamo con i nostri fiumi ai minimi storici, indice del fatto che in quota piove e nevica sempre di meno.

"Clima diverso da 30 anni fa"

Gli esperti forniscono le prove ma chi ha vissuto un po' di anni si sarà accorto che il clima è nettamente cambiato rispetto agli anni '80-'90, per non parlare di prima ancora. I ghiacciai, adesso, al di sotto di una certa quota (circa 3.500) sono instabili "perché si è creato un clima diverso da 30 anni fa che non sostiene più la loro esistenza" ed eventi come quello di ieri saranno "probabilmente destinati a ripetersi. Per questo, serve mantenere la massima attenzione quando si scala", sottolinea il glaciologo. Gli anticicloni africani che si sono succeduti fino ad oggi da maggio hanno creato le condizioni ideali per portare alla fusione costante del ghiaccio sulla Marmolada. "Quindi è avvenuto il crollo nelle condizioni peggiori per distacchi di questo tipo: tanto caldo e tanta acqua sotto. Purtroppo succederà ancora anche per via delle condizioni del ghiacciaio".

I consigli degli esperti

Uno studio del Cnr di alcuni anni fa ha messo in luce come, soltanto dal 2004 al 2015, il ghiacciaio si fosse rimpicciolito fino al 30%. Adesso, però, la velocità di riduzione potrebbe essere ancora più veloce: lo zero termico si trova, in questi giorni, al di sopra dei quattro-cinquemila metri.

Chi ama le scalate dovrà prestare attenzione molto più che in passato: consultare i bollettini quotidiani, rivolgersi agli esperti che vivono nei pressi delle vette ma soprattutto evitare i seracchi ed evitare di recarsi in quota nelle ore più calde della giornata. Chi pratica questo sport dovrà adattarsi e cambiare la visione della montagna: non è più come 30 anni fa.

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