"Il marito dica la verità”. Spuntano nuove accuse nel giallo di Liliana

Accuse da parte della famiglia e da Claudio Sterpin nei confronti del marito di Liliana Resinovich: intanto si fa sempre più strada l'ipotesi suicidio

"Il marito dica la verità”. Spuntano nuove accuse nel giallo di Liliana

La procura si potrebbe pronunciare a breve sul giallo di Liliana Resinovich ed è possibile che si vada verso l’archiviazione per suicidio. Ma i famigliari e il presunto amante Claudio Sterpin non ci stanno, in particolare in relazione agli 11 passi registrati dall’app dello smartphone e alle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza.

Gli smartphone di Lilly, scomparsa il 14 dicembre 2021 e trovata cadavere all’inizio di gennaio scorso nei pressi dell’ospedale psichiatrico di Trieste, hanno infatti registrato 11 passi il giorno della sparizione, compatibili con un breve tragitto domestico. Secondo la famiglia, i passi sarebbero invece quelli che separano la porta d’ingresso al portoncino esterno.

Qualcuno ha detto - ha raccontato Sterpin a Quarto Grado - i passi potrebbero corrispondere ai gradini che scendono da casa per esempio. Allora vuol dire che il telefono l’aveva in tasca. Potrebbe essere che qualcuno l’abbia prelevata, che sia andata via in macchina”.

Questa ipotesi cozza però con le immagini restituite dalle telecamere di videosorveglianza in giro per Trieste, che tuttavia non sono state visionate dai famigliari, i quali continuano a credere non si tratti davvero della loro congiunta. Contro l’ipotesi c’è anche la testimonianza di una fruttivendola che afferma di averla incontrata quella mattina e le impronte lasciate dalle scarpe di Liliana nel tragitto verso il luogo del ritrovamento.

In studio a Quarto Grado era presente il marito di Lilly, Sebastiano Visintin, che ha spiegato di aver bloccato il numero di Claudio, il giorno della scomparsa, ritenendolo uno scocciatore anonimo: l’uomo afferma infatti che la moglie gli aveva chiesto di aiutarlo a bloccare i continui contatti che le giungevano anche via social network. “Sterpin ogni volta si inventa qualcosa. Quello che mi fa più male è che la famiglia di Liliana su queste cose è solidale”, ha chiosato Sebastiano.

Sterpin ha anche lanciato un sasso: durante l’intervista ha accusato velatamente Sebastiano di saperne di più. “Fino a quando parla Sebastiano, io parlerò. Non mi farà star zitto. Ha ancora la testa sotto la sabbia. Io vorrei che Sebastiano raccontasse finalmente cosa è successo tra lui e Liliana la mattina del 14”, ha detto all’intervistatrice di Quarto Grado.

Di quest’avviso sono anche i famigliari di Liliana. “Io non lo voglio mica colpevole a tutti i costi. Noi abbiamo detto solo che lui sa qualcosa di più di quello che dice. Non ha mai sprecato una parola per Liliana. Noi non lo abbiamo mai accusato di essere l’esecutore, anzi gli abbiamo dato il beneficio del dubbio”, ha commentato la cugina Silvia in un’intervista telefonica.

Secondo Silvia, si potrebbe essere trattato di un malore, “poi costruito a regola d’arte come suicidio”: la cugina si sarebbe sentita male dopo un litigio e le sarebbe venuto un infarto. Silvia lamenta di non aver ricevuto risposta da Sebastiano il giorno della scomparsa.

Quello che inquieta però è al tempo stesso alcune dichiarazioni rese dalla famiglia di Liliana e da Sterpin, che hanno spiegato

come Lilly avesse già parlato più volte di suicidio. Alla famiglia avrebbe parlato di modalità - a letto, con delle pillole - a Sterpin avrebbe quasi promesso di uccidersi se a lui fosse capitato qualcosa.

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