Sarà interrogato domani Claudio Giardiello, l'uomo che ieri ha aperto il fuoco al Palazzo di Giustizia di Milano, uccidendo tre persone. E mentre oggi a Milano i familiari delle vittime si riuniscono nel cordoglio per Fernando Ciampi, Lorenzo Claris Appiani e Giorgio Erba, le agenzie pubblicano le poche parole pronunciate dal killer prima dell'arresto.
"Il tribunale mi ha rovinato, quel posto è l'origine di tutti i miei mali", ha detto ieri Giardiello, prima di essere portato via dai carabinieri che lo hanno fermato a Vimercate. Una storia da fallito imprenditore la sua, che l'ha portato a perdere la testa e ad agire per vendetta, esplodendo i suoi colpi in tribunale. "Grazie per avermi fermato, ne avrei uccisoun altro", avrebbe detto Giardiello ai carabinieri.
Giardiello aveva un colpo in canna quando è stato fermato ieri, la pistola ancora in tasca e con sé un intero caricatore pieno. La sua "vendetta" non si sarebbe dovuta concludere a Palazzo di Giustizia, dove tre uomini sono rimasti privi di vita e tre sono stati feriti.
"Il nipote stava fasciando la società", ha spiegato un amico di Giardiello, Ermenegildo Gabrielli, sentito dal Tg5. Più volte aveva ribadito di odiare i giudici che "gli avevano pignorato la proprietà". "Li ammazzo tutti", aveva minacciato.
Parole a cui l'amico non aveva dato troppo peso. La disperazione ha fatto il resto.Giardiello, difeso dall’avvocato Nadia Savoca, sarà ascoltato dal gip Patrizia Gallucci, che ha ricevuto dal pubblico ministero, Franca Macchia, la richiesta di convalida dell’arresto
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