La fondazione indipendente Gimbe presenta il suo consueto monitoraggio settimanale sul Covid. Nella seconda settimana di settembre, dall'8 al 14/9, i segnali sono incoraggianti: "Continuano a diminuire i nuovi casi settimanali - spiega Nino Cartabellotta, presidente della fondazione - sia come numeri assoluti che come media mobile dei casi giornalieri che si attesta a 4.816". Ed entrando nello specifico si registra un calo dei nuovi casi (-14,7%), dei ricoveri ordinari (-3,3%) e di quelli in terapia intensiva (-1,6%).
Rispetto alla settimana precedente quattro regioni hanno un incremento percentuale dei nuovi casi e in sole due regioni crescono i casi attualmente positivi. Scendono a 56 le province con incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti: in Sicilia e Umbria tutte le province raggiungono o superano tale soglia. Solo in 2 province si contano oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Siracusa (178) e Messina (168). In calo anche i decessi: 389 negli ultimi 7 giorni (di cui 52 riferiti a periodi precedenti), con una media giornaliera di 56 rispetto ai 60 della settimana precedente.
Preoccupano gli oltre 3 milioni di persone con più di 50 anni che sono senza copertura vaccinale. Ricoverate in ospedale per Covid, come rivela Gimbe, "ci sono quasi esclusivamente persone non vaccinate". Sempre sugli over 50, l’88,9% della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, differenze regionali importanti: dal 93,3% della Puglia all’83% della Calabria.
Ancora un po' di numeri: al 15 settembre in Italia sono state consegnate 91.849.241 dosi di vaccini, con 3,7 milioni di dosi nell’ultima settimana, le scorte di vaccini a mRNA superano quota 10 milioni. Il 74,1% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+552.102 rispetto alla settimana precedente) e il 68% ha completato il ciclo vaccinale (+1.223.873). In calo nell’ultima settimana il numero di somministrazioni. "Nonostante la considerevole disponibilità di dosi - commenta Cartabellotta - il numero di prime somministrazioni, dopo tre settimane di stabilità intorno a quota 720-750mila, nell’ultima settimana è sceso a 525mila. In attesa di conoscere gli effetti dell’estensione dell’obbligo del green pass, è evidente che le attuali strategie della campagna non riescono a contrastare l’esitazione della popolazione ancora non vaccinata".
Segnali decisamente positivi per chi si è vaccinato. Per chi ha ricevuto un ciclo completo, infatti, si registra un netto calo dell’incidenza di diagnosi e soprattutto di malattia grave (con necessaria ospedalizzazione, ricovero in terapia intensiva o morte): tenendo conto delle diverse fasce di età, le diagnosi di Sars-CoV-2 si riducono infatti del 77,8-80,7%, i ricoveri ordinari dell’88,8-95,6%, quelli in terapia intensiva del 92,5-97,4% e i decessi del 93,4-100%. "Il progressivo aumento delle coperture vaccinali e l’adesione ai comportamenti individuali - spiega Cartabellotta - hanno permesso di contenere la quarta ondata e i nuovi casi e i ricoveri hanno finalmente iniziato a scendere. Tuttavia con l’autunno alle porte, la riapertura delle scuole e i 9,4 milioni di persone, oltre agli under 12, che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino, si rischia una ripresa della circolazione del virus e un aumento delle ospedalizzazioni con conseguenti limitazioni nell’assistenza ai pazienti non Covid-19".
"In questo contesto - conclude il presidente di Gimbe - è inaccettabile la presa di posizione di personaggi pubblici, tra cui medici e politici, che, sovvertendo la metodologia della ricerca scientifica, alimentano la disinformazione mettendo a
rischio la salute delle persone. Soprattutto di quelle indecise, che rifiutano vaccini efficaci e sicuri confidando in protocolli di terapia domiciliare non autorizzati o addirittura in farmaci dannosi e controindicati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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