Le impronte di Gioele sarebbero state trovate sul parabrezza dell’Opel Corsa guidata dalla madre, Viviana Parisi. La polizia Scientifica di Catania avrebbe infatti trovato impronte delle manine del bambino. Il piccolo era scomparso con la sua mamma lo scorso 3 agosto. La donna fu poi trovata cadavere cinque giorni dopo, ai piedi di un traliccio dell’Enel. I resti del bimbo furono invece ritrovati da un ex carabiniere sedici giorni dopo, a circa 400 metri di distanza dal corpo di Viviana, sempre nella boscaglia di Caronia.
Le impronte di Gioele sul parabrezza
Se le impronte ritrovate sono realmente quelle del bimbo, potrebbe voler dire che in seguito all’incidente avvenuto in una galleria sull’autostrada A20 Messina-Palermo, tra l’auto e un furgoncino, Gioele è stato sbalzato dal seggiolino sul parabrezza. Potrebbero però anche essere antecedenti all’impatto. Qualcosa di grave potrebbe però essere avvenuto e aver portato Viviana a fuggire scavalcando il guard rail, in preda al panico, in direzione del bosco.
Nella serata di ieri è stato effettuato un altro sopralluogo che non avrebbe fatto emergere tracce di sangue. Le impronte ritrovate potrebbero però aiutare gli investigatori a ricostruire quanto avvenuto quel tragico lunedì di inizio agosto. L’ipotesi che adesso tornerebbe sarebbe quella di un violento incidente che ha ferito Gioele e ne ha causato poco dopo la morte. Viviana si sarebbe quindi uccisa per il dolore, la disperazione e i sensi di colpa. Gli uomini della Scientifica, i consulenti della procura di Patti e quelli della famiglia Mondello hanno controllato ancora una volta la Opel Corsa utilizzando il Luminol, usato per cercare tracce ematiche sulle superfici. Nel cranio di Gioele, durante l'autopsia erano state riscontrate delle micro tracce di sangue con infingimento osseo. Questo particoalre aveva fatto pensare alla morte sopraggiunta in seguito al violento incidente automobilistico.
Nuovi esami sui mezzi incidentati
L’esame è stato eseguito all’interno di un garage del soccorso stradale di Brolo, luogo dove la vettura era stata portata subito dopo il ritrovamento. Nelle scorse settimane il papà di Gioele aveva rivelato che il parabrezza era già lesionato a causa di un precedente incidente. Lunedì prossimo i consulenti esamineranno nuovamente la vettura e il camioncino rimasto coinvolto nello scontro. Anche il tratto autostradale verrà passato al setaccio per cercare di capire quanto sia stato violento l’impatto tra i due mezzi.
Carmelo Costa, consulente esperto di incidenti stradali, è stato nominato dalla famiglia Mondello. Costa ha spiegato che questo “è un momento molto delicato degli accertamenti, stiamo ricostruendo con precisione cosa è accaduto in galleria". Una delle ipotesi al vaglio degli investigatori è che sia stato il conducente del camioncino a provocare l’incidente e non la dj. Ancora si attendono risposte certe dall’esame autoptico eseguito sui resti del piccolo Gioele. Morto in seguito all’impatto o ucciso dalla sua mamma? Il padre Daniele è certo che la moglie non abbia fatto del male al loro figliolo. L'avvocato Pietro Venuti, legale della famiglia Mondello, ha ribadito: "Ritengo doveroso ribadire che respingiamo con forza la tesi dell'omicidio-suicidio.
È ingiusto, siamo alla ricerca della verità e abbiamo presentato una querela per mettere in risalto eventuali omissioni. La nostra è una denuncia contro ignoti, rappresentiamo la ricostruzione degli avvenimenti dopo l'incidente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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