Ha camminato 1500 chilometri per annullare il processo a suo carico. Un giovane italo-nordafricano era finito nei guai quando aveva 15 anni per la sua vita sregolata: una famiglia difficile, il carattere ribelle e le dipendenze a carico lo hanno portato davanti al banco degli imputati.
Ma l’associazione di Mestre, Lunghi cammini, gli ha fornito un'alternativa: il cammino di Santiago. E il giudice ha approvato il programma personalizzato dall’Ufficio di servizio sociale per i minorenni: oltre al cammino, anche il Sert, l'attività lavorativa e di volontariato.
Il cammino
Niente alcol, niente stupefacenti, niente cellulare, meno di 40 euro giornalieri da spendere per rimediare un letto e qualcosa da mangiare: queste le regole del viaggio. Ad accompagnare il giovane, oggi 22enne, lungo il cammino durato tre mesi, un 68enne di Mestre.
Il primo caso in Italia
Ora è tutto nelle mani del giudice del tribunale minorile di Venezia, che per la prima volta in Italia ha accolto il cammino di Santiago de Compostela come "messa alla prova" del ragazzo sottoposto a processo. Una formula alternativa al percorso giudiziario che permette di annullare il procedimento in corso.
Come spiega il Corriere non si tratta di un’assoluzione o di uno sconto di pena, ma un reato derubricato dal giudice. Se il magistrato darà responso positivo, il giovane padovano sarà riscattato di ogni torto commesso.
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