Mare limpido, scogliere e spiagge incontaminate non mancano sulle nostre coste. Eppure in 120 punti, uno ogni 62 chilometri, il mare è inquinato. Legambiente ha circumnavigato l'Italia con la Goletta Verde e ha assegnato la maglia nera a Calabria (19 punti di acqua sporca), Campania (14) e Liguria (15). Le acque più pulite, invece, si trovano in Sardegna e Toscana. L'associazione ha pubblicato sul proprio sito una mappa con tutti i risultati
Il laboratorio itinerante ha effettuato un totale di 205 analisi microbiologiche trovando, su 120 punti non balneabili, ben 100 zone "fortemente inquinate", cioè con concentrazioni di batteri di origine fecale pari ad almeno il doppio dei limiti di legge. A inquinare non è tanto il sistema fognario (in genere le acque reflue sono bonificate), ma torrenti, fiumi e canali.
Immancabili le prime polemiche. La prima regione a ribellarsi è la Liguria secondo cui "le classifiche non sempre sono il modo migliore per rappresentare la realtà" e sostiene di dare "il giusto peso ai costanti monitoraggi delle acque". "Oggi i dati registrano 364 punti di balneazione conformi su 373, pari al 97%: un dato in linea con il record nazionale delle 18 Bandiere Blu assegnate alla Liguria, anche se il riconoscimento Fee riguarda l’intero sistema ambientale delle singole località, oltre alla qualità delle acque", ribatte Renata Briano, assessore all’Ambiente della Regione Liguria, "Certo, se anziché in mare si fanno volutamente i prelievi alle foci dei pochi fiumi e dei torrentelli o nei canali, dove tendenzialmente vige il divieto permanente di balneazione, è normale attendersi differenze, per via della notevole diluizione che l’acqua dei fiumi e dei rivi subisce appena arriva in mare. Anche perché tutti i punti critici noi li mettiamo in rete, nella massima trasparenza, non è certo la maglia nera a svelarli come se fossero tenuti segreti". Del resto, daaprile l’agenzia per l’ambiente Arpal esegue un campionamento al mese in 373 tratti di costa e a fine settembre saranno circa 2.500 i controlli effettuati lungo i circa 350 km di costa dichiarata balneabile.
"In caso di non conformità", assicura l'assessore, "vengono effettuati accertamenti piú ravvicinati, con un primo campione prelevato entro 72 ore, e uno successivo, di sette giorni in sette giorni, fino al rientro nei limiti di legge".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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