Centri d'accoglienza, hotspot, Cie e mini-Cie, sono tutti prodotti destinati all'accoglienza. Nel Pd, gli ultimi elencati e sponsorizzati da Minniti, hanno aperto (l'ennesima, ndr) frattura nel partito. C'è chi li accoglie apprezzandone le novità - ovvero come suggerisce il nome che siano di dimensioni limitate (massimo 100 profughi per loco) - come Matteo Biffoni sindaco di Prato e presidente di Anci; e c'é invece proprio non li tollerà, avanzando idee strampalate. E questo è il caso del governatore della Toscana, Enrico Rossi.
La proposta sui migranti
Partiamo intanto dalla mera teoria: un mini-Cie è una proposta avanzata e foraggia dal ministro dell’Interno Marco Minniti. Nient'altro che un centro di raccolta regionale di dimensione limitata per collocare i profughi nell'attesa del rimpatriato. Niente di nuovo, né tanto una soluzione per sconfiggere l'immigrazione. Ma Rossi proprio non li sopporta i Cie e tuona: "Sono mera propaganda securitaria, uno strumento fallito, fino a ieri ventilato dalle destre. Dispiace constatare lo scivolone del governo. La vera questione è quella della Bossi-Fini che ha generato questa massa di irregolari", come viene riportato da Il Corriere Fiorentino. Non non si limita alla critica, il governatore toscano aggiunge anche la sua personalissima idea per sconfiggere la piaga dei barconi che affolano le coste italiane: regolarizzazione di tutti i migranti sul territorio, anche quelli economici. Insomma, tutti dentro.
L'allarme delle cooperative
Tutto questo discorso nasce però dall'allarme lanciato dal mondo delle cooperative, le quali hanno avvisato che entro sei-dodici mesi cominceranno a fioccare i responsi definitivi sulle richieste di asilo politico inoltrate dai migranti negli ultimi anni. Una pila di domande tutte affrancate con un bel "No". Dettaglio che mette a rischio l'Italia intera, infatti ci ritroveremmo con decine di migliaia di clandestini. Ovvero migranti espulsi dal sistema, irregolari e senza protezione sociale. Il che provocherebbe conseguenze gravissime per le comunità in cui vivono.
L'accoglienza toscana
Tutti quei permessi negati metterebbe anche in crisi il sistema d'accoglienza toscano, basato sull'’accoglienza solidale con gli stranieri divisi in piccoli gruppi. Quindi il problema per Rossi sono la legge Bossi-Fini del 2002 e la legge sul reato di clandestinità del 2009. Superandole si eviterebbe di trasformare in irregolari tutti quelli che si vedranno negato l’asilo politico, come precisato da Il Corriere Fiorentino. "Visti i numeri ancora limitati degli stranieri ospitati in Toscana (circa dodicimila al momento, ndr) è ancora possibile pensare di evitare di trasformarli in irregolari" ha ammesso Rossi. In sostanza superare le Bossi-Fini e trasformare e il reato di clandestinità è l’unico modo anche per salvare il modello toscano. Una visione un po' egocentrica del sistema: dato che sono pochi diventino tutti regolari, sembra essere il messaggio.
Il post su Facebook
"Tanto per chiarire... Diversamente da quanto mi attribuisce il Corriere fiorentino non ho mai detto né pensato che la 'soluzione al problema dell'immigrazione sia di regolarizzare tutti gli immigrati che da noi sono ancora pochi'.
In realtà quel titolo esprime soltanto ciò che il corriere fiorentino pensa che io pensi", ha vergato dal suo profilo Facebook il governatore Rossi domenica mattina. E ancora: "Non l'ho mai detto né pensato". Insomma un dietrofront con i fiocchi, oppure qualcuno ha capito male?
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