Gran Sasso, morti due esperti scalatori. Precipitati dal monte Camicia

L'incidente è avvenuto sul versante nord del monte Camicia, vetta del massicco del Gran Sasso, meta di appassionati di arrampicata

A sinistra Luca D'Andrea, a destra Roberto Iannilli in una foto pubblicata su facebook da Iannilli il 3 luglio scorso
A sinistra Luca D'Andrea, a destra Roberto Iannilli in una foto pubblicata su facebook da Iannilli il 3 luglio scorso

Due scalatori sono morti dopo essere precipitati da una parete del versante nord del monte Camicia, vetta che fa parte del massiccio del Gran Sasso, in Abruzzo. Si tratta di Roberto Iannilli, 60 anni, e Luca D'Andrea, esperti alpinisti romani. I due erano impegnati in una scalata per aprire una nuova via. In queste operazioni gli scalatori sono legati tra loro, uno dei due avrebbe perso l'appiglio provocando così la caduta mortale. Da ieri non si avevano più notizie della coppia di alpinisti, il cui mancato rientro era stato segnalato dai famigliari. I corpi sono stati ritrovati questa mattina dal Soccorso Alpino.

Iannilli, 60 anni, e D'Andrea erano entrambi molto conosciuti dagli amanti dell'arrampicata. Iannilli in particolare era considerato una leggenda nel settore. Ha aperto centinaia di nuovi itinerari in Italia e all'estero. Nelle catene della Cordillera Blanca in Perù e sull'Himalaya ha aperto nuove vie su vette ancora inesplorate superando pareti di alto livello di difficoltà. Tantissimi appassionati, ancora increduli, hanno scritto un messaggio di cordoglio sul suo profilo facebook.

Gran sasso

La parete nord del monte Camicia è meta di appassionati di arrampicata che vengono da tutta

Italia per scalare quello che viene definito per la sua difficoltà l'"Eiger" dell'Appennino, richiamando la montagna svizzera delle Alpi famosa per aver costituito uno dei principali problemi alpinistici degli anni trenta.

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