Grasso contro Riina: "Vuole alleggerire la pena? Faccia i nomi dei mandanti delle stragi"

Il presidente del Senato Piero Grasso invita Riina a collaborare: "Faccia i nomi dei mandanti delle stragi". E circa le polemiche sulla carcerazione del boss dice: "È dignitosa"

Grasso contro Riina: "Vuole alleggerire la pena? Faccia i nomi dei mandanti delle stragi"

"Secondo le nostre leggi e secondo la Costituzione, la carcerazione deve essere dignitosa. E io ritengo che siano adottate tutte le misure idonee per potere rendere dignitosa la carcerazione di Riina. Ma naturalmente questo deve essere dimostrato ai giudici che dovranno decidere, in modo tale che si possa garantire ancora il 41 bis".

Intervistato da Radio 24, il presidente del Senato Pietro Grasso prende una posizione netta rispetto alla notizia della richiesta di scarcerazione del boss formulata pochi giorni fa dalla Cassazione (deciderà il Tribunale di sorveglianza).

Grasso, che alla fine degli anni Ottanta fu giudice a latere del maxi-processo che mise alla sbarra diverse centinaia di mafiosi grazie al lavoro di indagine realizzato dal pool di Caponnetto, Falcone e Borsellino, offre un virtuale "do ut des" all'anziano boss corleonese, ormai 86enne e apparso nelle ultime settimane in gravi condizioni di salute. "Innanzitutto - avverte Grasso - non bisogna dimenticare che Riina è ancora il capo di Cosa Nostra, ma la legge può dare la possibilità di interrompere il regime del 41 bis collaborando".

Secondo la seconda più alta carica dello Stato, "Riina potrebbe ottenere la cessazione delle misure facendoci sapere chi erano queste persone importanti che lo hanno contattato prima di fare le stragi". Grasso si riferisce a Capaci e via d'Amelio, i luoghi che sono stati la tomba di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, insieme a Francesca Morvillo e diversi uomini della scorta.

Tuttavia, l'esistenza di mandanti esterni delle stragi del maggio e luglio 1992 non è mai stata provata.

Il processo in corso dal 2013 a Palermo sulla presunta trattativa Stato-Mafia è nato proprio per trovare una risposta ai mille dubbi che ancora aleggiano su uno dei periodi più tragici e misteriosi della storia d'Italia. Un processo che però fatica a trovare riscontri.

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