"Ha venduto lui l'ecstasy ad Adele". Indagato un 20enne ecuadoriano

Nel pomeriggio i ragazzi vanno a Busalla per comprare 4 grammi di Mdma. Lo sballo in casa, poi il malore in centro e la corsa in ospedale

"Ha venduto lui l'ecstasy ad Adele". Indagato un 20enne ecuadoriano

C'è un nuovo indagato nell'inchiesta sulla morte di Adele De Vincenzi. Si tratta di un 20enne di origini ecuadoriane. Sarebbe stato lui a vendere alla 16enne la dose di Mdma che, nella notte tra venerdì e sabato scorsi, l'ha stroncata. Il giovane spacciatore, che da anni vive a Busalla, è stato accusato dal 17enne arrestato sabato di aver venduto i cristalli al fidanzato di Adele, Sergio Bernardin, e all'amico Gabriele Rigotti, entrambi in carcere da sabato mattina. Il nuovo indagato dovrà rispondere anche lui di spaccio aggravato e morte come conseguenza di altro reato. Per il momento, però, la polizia che ha perquisito la sua abitazione nell'entroterra genovese non ha trovato traccia dell'ecstasy.

Secondo i verbali della polizia, riportati oggi dal Corriere della Sera, i ragazzi hanno consumato più o meno tre grammi. Oltre ad Adele, insieme a Sergio e Gabriele, c'è anche un'altra ragazza. I sopravvissuti allo sballo l'hanno definita "una serata normale". Perché loro, i cristalli di Mdma, li avevano già provati in passato ed era andato tutto bene. Così si sono trovati intorno nel pomeriggio a casa di Gabriele, a Genova. Poi si sono spostati a Busalla per andare a comprare la droga da un amico. Sono Sergio e Gabriele a salire dallo spacciatore per coprare la metanfetamina, mentre le due ragazze minorenni li aspettano in auto. Quattro grammi per 300 euro. Acquistati i cristalli, i giovani tornano a casa "a farsi". E qui ci danno dentro. Non solo l'ecstasy. Ci mischiano un bel po' di alcol. Poi, escono per andare in centro. Ma in Adele qualcosa non va e si accascia a terra.

Durante le perquisizioni gli agenti della Squadra mobile, come riporta il Corriere della Sera, hanno trovato "molte bottiglie di superalcolici, tre grammi di Mdma incartati in una stagnola e sei piantine di funghi allucinogeni". Ora gli inquirenti vogliono capire da dove viene la droga. Secondo quanto emerso dagli ultimi interrogatori il 20enne equadoriano sarebbe il vero pusher mentre il 17enne avrebbe agito solo da intermediario. La metanfetamina è stata assunta dai giovani alle dieci di sera. A mezzanotte si spostano per raggiungere la movida del centro storico ma Adele sta male e viene portata in ospedale dove si spegne nonostante i tentativi di rianimarla, alle 3 di notte.

A chiamare i soccorsi dopo aver visto la ragazza accasciata a terra in via San Vincenzo è stato un netturbino genovese: gli amici stavano cercando di soccorrerla. Gli inquirenti stanno scandagliando anche le immagini delle telecamere a circuito chiuso della zona per chiarire se i soccorsi sono stati tempestivi e se la giovane poteva essere salvata.

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