L'omicidio di Serena Mollicone, uccisa ad Arce nel 2001, è uno dei grandi misteri della storia italiana. È un omicidio per il quale si continua a chiedere giustizia, come dimostra la manifestazione in corso in piazza Umberto I nella cittadina in provincia di Frosinone. Una manifestazione che ha preso il via alle 14 e che proseguirà fino alla mezzanotte di oggi per ricordare la giovane studentessa. L'iniziativa ha il duplice scopo di ricordare anche il papà di Serena Mollicone, Guglielmo, che il 23 avrebbe compiuto gli anni e che, invece, è morto nel 2020. Gli ultimi 19 anni della sua vita sono stati trascorsi nel cercare la verità nella morte di sua figlia, un'eredità della quale oggi si fanno carico i promotori dell'evento "Serena vive", che vogliono avere giustizia per la studentessa.
La manifestazione di Arce non è stata organizzata nel segno della malinconia ma è stata pensata come una festa, con band musicali, artisti di strada, ballerini, attori e animatori, i quali si sono dati il cambio con giornalisti, criminologi, magistrati, associazioni anti violenza e familiari di vittime di omicidio. Un modo per continuare a parlare della storia di Serena Mollicone, uccisa a 18 anni senza che sia mai stato individuato un colpevole. Lo scorso luglio, infatti, la corte d'Assise del tribunale di Cassino ha assolto tutti e cinque gli imputati per quell'omicidio, in particolare l'ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, la moglie Annamaria e il figlio Marco "per non aver commesso il fatto". Ma i conoscenti e i legali non si fermano e chiedono che si proceda, così come lo chiede anche Luisa Regimenti, medico legale di parte civile nel processo per la morte di Serena.
"Serena e la sua famiglia hanno diritto di ottenere giustizia ed avere finalmente delle risposte per sapere cosa sia accaduto. La ragazza è due volte vittima, di omicidio e di giustizia negata, perché in oltre vent'anni ancora non è stata messa la parola fine a questo terribile delitto. Per questo, ho portato il caso in Europa: la cittadina europea Serena Mollicone e la sua famiglia meritano che questo drammatico caso superi i confini del nostro Paese", ha dichiarato la Regimenti durante la manifestazione. Il medico legale ha quindi aggiunto: "A Bruxelles ho organizzato il convegno 'io e te siamo pari', anche per affrontare il tema del delitto di Arce.
Nel corso del processo, ho portato quegli elementi tecnico-scientifici che ritenevo andassero in una direzione univoca di colpevolezza, ma non sono stati considerati sufficienti dalla Corte d'Assise. Speriamo nell'appello".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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