I consigli dell'esperto per difendersi con le armi da fuoco

Tuttu quello che cosa bisogna sapere nell'uso della pistola. Ma avverte: "Anche un coltello può uccidere: occorre rivedere la proporzionalità della legittima difesa"

I consigli dell'esperto per difendersi con le armi da fuoco

Sparare contro un'uomo, anche aggressivo, non è mai cosa facile. A parole forse molti si sentono sicuri di poter maneggiare un'arma, ma la pratica è molto diversa. Soprattutto se si vuol evitare di inciampare in spiacevoli conseguenze e - magari - evitare una inchiesta per omicidio volontario o eccesso di legittima difesa.

Abbiamo chiesto allora cosa c'è da sapere sulle armi da fuoco a Tony Zanti, ideatore delle "Tecniche di Tiro e le Tattiche Operative del Tiro Dinamico Operativo"®, grande esperto di sicurezza pubblica e privata e autore del libro "La difesa abitativa: come essere sicuri nella propria dimora".

Oltre ad acquistare un'arma, è necessario fare anche un corso per imparare ad usarla?

"Bisogna comprenderne a pieno le potenzialità delle armi da fuoco. Qualunque adulto incensurato può acquistarne una, ma questo non prevede si abbiano informazioni in merito. Le competenze si possono apprendere mediante la frequenza di un corso informativo e pratico, che comprenda: l’attenta puntualizzazione sui diritti e le responsabilità connesse con le leggi che regolano la "Difesa Legittima" (art. 52 del Codice Penale, NdR); la spiegazione approfondita del "Maneggio in Sicurezza delle armi da fuoco", che può evitare il verificarsi di incidenti; e l’utilizzo pratico dell’arma presso una struttura di tiro".

Quali sono le competenze da sviluppare per utilizzare al meglio un’arma nell’ambito della legittima difesa?

"E’ essenziale sapere innanzitutto il significato della legittimità della difesa della persona. E’ un argomento che deve essere oggetto profonda riflessione: nel mometno in cui si sia costretti ad utilizzare l'arma da fuoco non si può improvvisare".

Quale è l'arma migliore che si possa acquistare per la difesa abitativa?

"La prima arma da sfoderare è la prevenzione, attuata sia con le difese passive (un buon sistema di allarme, infissi resistenti agli scassi, inferriate, illuminazione degli esterni). Ma se queste sono superate da invasori, l’arma da fuoco costituisce il migliore – in alcuni casi l’unico – mezzo per difendersi. E allora la preferenza dovrebbe essere accordata alle armi corte (pistole e revolver), piuttosto che a quelle lunghe. La ragione è semplice: l’arma lunga è ingombrante, difficile da maneggiare intorno a muri e suppellettili, con munizionamento generalmente più potente, più rumoroso e capace di penetrare pareti divisorie e infissi. Inoltre offre più appigli all’aggressore che intenda disarmarci".

Quando è consigliabile e quando sconsigliabile usare le armi nell’abitazione?

"L’arma da fuoco è l’ultima spiaggia. Non si può utilizzare l’arma se non si è individuata la minaccia (ed è sconsigliabile sparare alle ombre o a chi è coperto da una superficie intermedia), né è consigliabile sparare contro pareti divisorie o infissi, perché non si può mai sapere chi si trova al di là di essi".

Cosa bisogna sapere sul maneggio delle armi da fuoco in Sicurezza?

"Innanzitutto bisogna trattare le armi come se fossero cariche, puntarle verso una direzione sicura e mai verso se stessi, altri o superfici che diano luogo a un rimbalzo. In secondo luogo è necessario che non si tocchi il grilletto, se non quando si sta sparando. Inoltre, si deve tener conto di dove si indirizza il tiro: un proiettile non si può chiamare indietro e può viaggiare per diverse centinaia di metri (se all’aperto) oppure essere soggetto di numerosi rimbalzi, su pavimenti, muri, soffitti, suppellettili (se al chiuso): bisogna far sì che il proiettile si fermi nel luogo ove l’abbiamo sparato e non colpisca altrove".

E' possibile “sfruttare” le caratteristiche della propia abitazione a proprio vantaggio?

"Chiaramente può essere un vantaggio sugli eventuali intrusi. Questo però sarà considerevolmente ridotto in assenza totale di illuminazione: quante volte ci è capitato, in caso di interruzione dell’energia elettrica, di urtare contro sedie, tavolini, divani, ecc.? Per questo non è consigliabile tenere le luci spente e andare a "caccia" dei ladri con torcia elettrica e pistola al seguito. E' preferibile accendere le luci nella direzione dalla quale provengono voci e rumori e posizionarsi dietro un solido muro, cercando di dissuadere gli invasori dall’avvicinarsi. In questo caso, l’avere un’arma da fuoco da utilizzare per difesa personale costituisce una ovvia garanzia".

Ma se abbiamo una pistola non rischiamo che poi ogni nostra azione sia poi considerata una "difesa sproporzionata"?

"L'arma da fuoco è vista come forza preponderante e se viene utilizzata, per esempio, contro chi è armato di coltello si considera una difesa sporporzionata. Ma è assolutamente sbagliato, in quanto la definizione di proporzionalità, traslata nella realtà di chi è minacciato e intende difendersi, deve avvenire in base agli effetti che l’arma può causare e non al tipo di arma (infatti anche un coltello può uccidere). Inoltre, non possiamo mettere a confronto un giovane e forte malintenzionato, se pur disarmato, con un pensionato appena abile a deambulare. In questi e tanti altri casi l’arma da fuoco stabilisce la giusta proporzionalità.

Del resto, chi è costretto a difendersi da una grave minaccia, spesso perde la misura di quale dovrebbe essere la giusta e legittima reazione all’offesa, come avevano già capito i nostri antenati: 'adgreditus non habet staderam in manu'.".

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