“In fin dei conti cos’hanno fatto? Niente. Hanno solo ucciso un extracomunitario". Questa la frase choc pronunciata da uno o più familiari dei quattro picchiatori che hanno ucciso a colpi di calci e pugni Willy Monteiro Duarte, il ragazzo 21enne originario di Capo Verde, isola situata in un arcipelago al largo della costa occidentale dell'Africa. A udire queste terribili parole sarebbero stati alcuni testimoni che hanno poi riferito ai militari. La frase sarebbe stata pronunciata in caserma. Una volta fermati infatti, il gruppetto è stato trasferito in caserma, dove è poi stato raggiunto da genitori e parenti.
Il ragazzo è stato brutalmente aggredito e picchiato a morte nella notte tra sabato 5 e domenica 6 settembre nelle vicinanze di Piazza Italia, in piena zona movida di Colleferro, nella zona sud di Roma. Willy Monteiro Duarte, originario di Capo Verde, risiedeva con la sua famiglia nel comune di Paliano, in provincia di Frosinone. Ma per qualcuno, era solo un extracomunitario, un immigrato. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Willy non sarebbe stato il bersaglio dei quattro assassini, ma sarebbe stato pestato a sangue perché aveva osato mettersi in mezzo e difendere un suo ex compagno di scuola. Ancora da capire il motivo reale che ha scatenato la violenta rissa terminata poi in tragedia. Forse alla base un like di troppo a una ragazza. Ma Willy non apparteneva al gruppetto di amici preso di mira dai quattro pelestrati. Il 21enne si è solo trovato al momento sbagliato nel posto sbagliato, e non ha voltato la faccia quando si è accorto che un giovane che conosceva era stato aggredito da più persone.
Mario Pincarelli di 22 anni, Francesco Belleggia di anni 23, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, rispettivamente di 24 e 26 anni, e di un quinto amico, che per il momento risulta solo indagato, sono i carnefici. Per uno di loro, ma ancora non è stato reso noto di chi si tratti, verrà mutato il capo di imputazione: da omicidio preterintenzionale a volontario. Anche in questo caso sono stati dei testimoni a raccontare con quale brutalità l’uomo ha picchiato e lasciato a terra la sua vittima. Anche la frase choc pronunciata dai familiari, se ritenuta veritiera, potrebbe avere delle conseguenze. Dopo 20 minuti di botte, Willy è caduto al suolo, ormai in fin di vita. Ma, nonostante le sue condizioni, la furia omicida non si è fermata e il ragazzo è stato colpito più volte anche se ormai si trovava inerme sull’asfalto.
La frase choc dei familiari dei killer
Quando il comandante della stazione di Colleferro, allertato dalla moglie che era stata svegliata dalle grida e dai rumori provenienti dal parco, è corso a vedere cosa stava succedendo, Willy era ancora vivo, gravemente ferito ma cosciente. Il comandante è quindi rimasto accanto al ragazzo, accarezzandogli il viso e cercando di tranquillizzarlo fino all’arrivo dei soccorsi. Intanto, il militare è riuscito da solo a capire chi fossero gli aggressori e ad allertare i colleghi.
Il gruppo è stato poi fermato e trasferito in caserma. Proprio lì sarebbe stata udita da alcuni testimoni la frase choc pronunciata dai familiari: "In fin dei conti cos’hanno fatto? Niente. Hanno solo ucciso un extracomunitario".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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