In un lungo post Matteo Renzi ha ieri detto la sua sull'ipotesi - anticipata da questo Giornale - che Arianna Meloni, sorella della presidente del Consiglio, stia per essere raggiunta da un avviso di garanzia per traffico di influenze in base a indiscrezioni stampa del Fatto Quotidiano e Repubblica politicamente amplificate da esponenti politici del suo partito. Sulle sorelle Meloni Renzi dice che «vedono fantasmi», sul suo partito sostiene che non ha alcun ruolo in questa vicenda. In quanto ai fantasmi, Renzi dovrebbe ben sapere che esistono e che a volte si materializzano, soprattutto quelli che invece del lenzuolo vestono la toga. Ci ha scritto pure un bel libro, Il Mostro, sui suoi fantasmi in carne ed ossa che, cito dalla prefazione, «hanno arrestato i miei genitori con un provvedimento subito dopo annullato, hanno sequestrato i telefonini ai miei amici non indagati, hanno cambiato nomi nei documenti ufficiali per indagare sulle persone a me vicine, hanno scritto il falso in centinaia di articoli, hanno pubblicato lettere privatissime tra me e mio padre, mi hanno fotografato negli autogrill e mentre uscivo dal bagno di un aereo, hanno controllato e pubblicato tutte le voci del mio estratto conto, hanno violato la Costituzione per controllare i miei messaggi di WhatsApp». In quanto al fatto che il suo partito non abbia alcun ruolo in un eventuale complotto, beh dobbiamo intenderci sul senso della parola «ruolo». Un ruolo può essere attivo, diciamo da proponente, oppure passivo tipo quello del complice. Ci sto, escludiamo entrambi. Ma resta un altro ruolo, quello dell'utile idiota che in buona fede cade nella trappola tesa da estranei. In questo senso, rilanciare in Parlamento come fatto politico rilevante suggestioni giornalistiche non comprovate che attribuiscono fatti specifici ad Arianna Meloni, sapendo che arrivano dagli stessi giornali che su di te, come si legge nel libro firmato da Renzi, «hanno scritto il falso in centinaia di articoli» appare quantomeno incauto e un po' affrettato.
Chiudo citando ancora la prefazione del libro di Renzi: «Il Mostro è una ricostruzione lucida e allo stesso tempo accorata del funzionamento della giustizia italiana e di un certo legame con taluni organi di informazione. Una ricostruzione che, tassello dopo tassello, evidenzia come il cattivo uso di un potere costituito possa distruggere carriere politiche e famiglie». Altro che fantasmi.
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