I genitori non pagano la retta: agli studenti pane e acqua

Polemica a Cavenago. I bimbi, i cui genitori non pagano la retta della mensa, dovranno pranzare in un altro locale ribattezzato "il ghetto"

I genitori non pagano la retta: agli studenti pane e acqua

A pagare sono sempre i piccoli. Se i genitori non versano i soldi per la mensa, i bambini "non in regola" saranno costretti a mangiare in un locale separato portandosi il panino da casa. Succede in una scuola elementare di Cavenago, in Brianza. Complice la crisi economica, un centinaio di famiglie mandano a scuola i figli senza versare la rata per il pasto quotidiano, che costa 4,20 euro al giorno.

Come racconta oggi il Stampa, la società francese che gestisce il servizio pasti nella scuola "Ada Negri" di Cavenago (provincia di Monza) starebbe valutando la possibilità di mandare i bimbi "non in regola" in un locale a parte a pranzare con il cibo preparato dalla mamma. Il caso è, tuttavia, scoppiato quando due ragazzine siriane hanno rischiato di non mangare niente perché i genitori non avevano pagato il buono mensa. Dal canto suo, la società che fornisce i pasti, la multinazionale Sodexo (un fatturato da 16 miliardi e 47 milioni di euro) si è lamentata perché le mancano 23mila euro di rette non pagate. Da qui la minaccia di servire ai bambini "non in regola" un panino vuoto e un succo di frutta. Il Comune di Cavenago ha, invece, proposto alle famiglie di venire a prendere i figli all'ora di pranzo e di riportarli per le lezioni pomeridiane. Chi non può, prepari il cibo da mangiare in un locale a parte. Locale che in paese è già stato soprannominato "il ghetto" o il muro "della schiscetta".

"Il regolamento delle Asl impone che nei locali della mensa non entri altro cibo se non quello cucinato dalla stessa mensa - ha commentato il sindaco Sem Galbiati che guida una giunta di centrosinistra - in altri Paesi del Nord Europa fanno così. La nostra preoccupazione è che la mensa venga chiusa per tutti, rendendo impossibile il tempo pieno con i conseguenti disagi per tutti quanti". Nel frattempo, però, i genitori sono furenti sia con l'amministrazione comunale sia con la scuola.

"Io mio figlio me lo porto a casa - ha detto una mamma - con 4 euro un pranzo come quello che gli danno a scuola lo prende anche al bar". "Io sono disoccupata - le ha fatto eco un'altra - mio marito in cassa integrazione. Dove li trovo i 150 euro che mi servirebbero per pagare la retta dei miei due figli a scuola?".

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