Il gesto è di una nobiltà straordinaria, ma per chi conosce la famiglia di Maria Luisa Fassi - scrive la Stampa - era quasi scontato, segno della nobiltà di una famiglia disposta a un gesto di distensione anche dopo la morte della figlia, uccisa in un gesto folle.
"Riservati, discreti, ma sempre pronti a tendere una mano agli altri". Il parroco della Collegiata di San Secondo parla così della famiglia astigiana, che a pochi giorni dalla morte della figlia si è detta disposta a dare una mano ai parenti di Pasqualino Folletto, che ora è in carcere.
"Abbiamo saputo che quest’uomo ha una figlia malata. Purtroppo.
Nel nostro piccolo, se vorrà, faremo ciò che è nelle nostre possibilità per rendere meno dolorosa e solitaria la sua sofferenza", ha dichiarato la famiglia di Maria Luisa. E a chi chiede loro le ragioni di questo gesto, la risposta è chiarissima: "La sua famiglia, uccisa anch’essa da un gesto folle, non ha colpa per quanto è successo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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