I giudici di Milano concedono gli arresti domiciliari a Formigoni

L'ex governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, sconterà il resto della sua pena agli arresti domiciliari, dopo la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano

I giudici di Milano concedono gli arresti domiciliari a Formigoni

Sconterà il resto della pena ai domiciliari l'ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni. I giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano, infatti, hanno accettato la richiesta della difesa facendolo uscire dal carcere di Bollate, dove Formigoni è recluso dal 22 febbraio scorso, quando la Corte di Cassazione rese definitiva la condanna nei suoi confronti per corruzione nell'ambito del processo Maugeri-San Raffaele. Formigoni, condannato a 5 anni e 10 mesi, si era costituito al carcere di Bollate.

Nell'udienza di giovedì scorso lo stesso sostituto procuratore generale di Milano Nicola Balice aveva dato parere favorevole all'istanza dei legali di Formigoni, perché l'ex governatore è ultrasettantenne. Il difensore Mario Brusa, che assiste Formigoni con il collega Luigi Stortoni, non ha rilasciato dichiarazioni. Davanti ai giudici gli avvocati avevano sollevato la questione della irretroattività della "legge spazzacorrotti", che ha imposto una stretta sulle misure alternative al carcere per i condannati per corruzione, che ha inserito il reato di corruzione tra quelli per cui non possono essere chieste misure alternative al carcere.

Questa tesi era stata contestata dalla Procura generale di Milano. Il 29 marzo la Corte d’Appello di Milano aveva respinto la richiesta, stabilendo che Formigoni dovesse rimanere in carcere. Ma qualche giorno fa è arrivata la svolta. Formigoni si è presentato davanti al Tribunale di Sorveglianza di Milano, assieme ai suoi avvocati, per chiedere nuovamente la detenzione domiciliare. La svolta è arrivata perché l'ex governatore ha accettato la condanna e chiesto di essere autorizzato a fare il volontario in un convento di suore per il resto della pena.

L’accettazione della condanna è un requisito indispensabile per ottenere i benefici penitenziari. Anche il sostituto procuratore generale di Milano, Nicola Balice, aveva dato parere favorevole. E oggi è arrivata la decisione del Tribunale che ha concesso i domiciliari a Formigoni.

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