Il crollo del ponte sull'A14 nei pressi di Ancona, che ha causato la morte di due persone e il ferimento di altre due, ha precedenti nella cronaca recente.
Il primo è quello del cavalcavia di Annone (Lecco) sulla corsia Nord della superstrada 36: il cedimento si verificò il 28 ottobre del 2016 al passaggio di un tir da oltre 108 tonnellate. La struttura piombò sulla strada sottostante e schiacciò l'auto, l'Audi di Claudio Bertini, 68 anni, che rimase ucciso sul colpo. Un'altra vettura, una Fiat Panda, fu investita dalla cabina del tir precipitato e inclinatosi su un fianco.
L'occupante della Panda, Roberto Colombo, rimase miracolosamente illeso. Nessuna conseguenza pure l'autista del mezzo pesante e la famiglia di tre persone che viaggiava su una Volkswagen Golf, volata giù dal cavalcavia. Per questo episodio il 4 novembre del 2016 la Procura di Lecco ha iscritto nel registro degli indagati tre persone: Angelo Valsecchi, 50 anni, dirigente Viabilità e infrastrutture dell'amministrazione provinciale di Lecco, il suo vice Andrea Sesana, 35 anni, e il tecnico dell'Anas Giovanni Salvatore, 56 anni. Omicidio colposo e disastro colposo sono i reati ipotizzati dai pm. Poche ore prima del crollo, un cantoniere dell'Anas, Tindaro Sauta, aveva segnalato la caduta di calcinacci.
Il 7 luglio del 2014 crollò un tratto del viadotto Petrulla sulla strada statale 626 tra Ravanusa e Licata, in provincia di Agrigento. Quattro persone, tra le quali una donna incinta, rimasero lievemente ferite.
Sempre in Sicilia, qualche mese dopo, il giorno di Natale del 2014, cedette il viadotto Scorciavacche sulla statale Palermo-Agrigento. Era stato inaugurato il 23 dicembre. Questo incidente non coinvolse automezzi e non causò danni alle persone.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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