Igor e il mistero della fuga in Brasile. "Ignorata la pista del telefonino"

Un anno fa poteva essere fermato tracciando un cellulare. Ora spunta una soffiata in Brasile, ma la fonte è stata arrestata

Igor e il mistero della fuga in Brasile. "Ignorata la pista del telefonino"

Gli omicidi, la fuga, le ricerche della polizia e infine la cartolina in cui saluta l'Italia: tutto questo ha come denominatore comune Igor "il russo", o se preferite Ezechiele Feher. L'uomo che ha ucciso Davide Fabbri, proprietario del bar Gallo di Riccardina di Budrio, e Valerio Verri, guardiapesca volontario nel "Delta del Po". Ora sulla vicenda, che per mesi ha tenuto in scacco la zona tra il Bolognese e il Ferrarese e che ha coinvolto anche i corpi speciali ad una caccia all'uomo mai vista, si aggiunge un nuovo mistero.

La pista del Sudamerica

Circa due mesi fa, a giugno, arriva alla Procura di Bologna una nota riservata dello Sco, il Servizio centrale operativo della Polizia. Nel documento si legge che "una fonte confidenziale attendibile" avrebbe notizie di rilievo sulla presenza "del noto latitante serbo Norbert Feher, alias Igor Vaclavic il Russo" in un Paese del Sudamerica. Il pubblico ministero Marco Forte, incaricato del caso, chiede venga redatta una relazione dettagliata attraverso la squadra mobile bolognese.

Nessun problema: la relazione arriva scarna di dettagli. Ma si legge, come racconta il Corriere della Sera, che un agente è stato inviato in Brasile (il paese sudamericano citato nella nota per la Sco) per indagare sulla soffiata. Tutto regolare se non fosse che quando il poliziotto arriva in terra carioca scopre che la fonte è stata arrestata. Nulla da fare, senza contatti l'indagine subisce ancora un rinvio e dall Procura nessuna nuova richiesta di indagine ulteriore. Un caso che con l'ultimo capitolo, quello della soffiata in Brasile, fa sorgere molte domande: come ha fatto a fuggire mentre le sue foto tappezzavo i territori tra Bologna e Ferrara? E come ha potuto raggiungere il Brasile?

Il numero di telefono

Una dei quesiti che rimangono in sospeso però è quello sul numero di telefono. Piccolo passo indietro: Igor a d un certo punto della sua carriera criminale litiga col capo della banda di cui faceva parte, Pajdek. "Il russo si stacca", la brigata di fuorilegge arruola un nuovo complice. Quest'ultimo durante un rapina nel2015 uccide un pensionato. I 3 componenti della banda finiscono in cella e raccontano come è morte l'uomo. Fanno il nome di Igor, lo incastrano. Negli atti degli inquirenti viene scritto anche il numero di di cellulare di quel tizio che per tutti era Igor Vaclavich, nato in Russia il 21/10/76. Un'ordinanza per le rapine del 2016 viene emessa nei confronti di due ex complici e di Igor. Ma questo è irreperibile. Non può essere catturato e messo in carcere.

Nessuno lo cerca. Nessun tentativo di ricerca.

Dopo gli omicidi di Davide Fabbri e Valerio Verri però la vita di quel cittadino serbo di Subotica, ex soldato accusato di stupro che si iscrive a Facebook con il nome di Ezechiele Feher si scopre che quel numero di cellulare dato dai complici è rimasto attivo a lungo dopo l’emissione dell’ordinanza. E anche qui sorge una domanda: perchè la pista del telefono non è stata seguita. E pensare che sarebbe bastato localizzarlo e tracciarlo per catturare Igor.

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