Ilva, Clini ai magistrati: "Nessuno si opponga"

Il ministro dell'Ambiente apprezza il via libera da parte del capo dello Stato. Ed esorta tutte le parti, magistratura compresa, a rispettare la legge

Stabilimenti dell'Ilva di Taranto
Stabilimenti dell'Ilva di Taranto

Con il testo finale del decreto "salva-Taranto", firmato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, vengono rafforzate le norme che impongono alle industrie inquinanti il risanamento ambientale, estendendo il "modello Ilva" a tutti i casi di emergenza simili.

Il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, ha sottolineato che la decisione "rappresenta non solo una risposta responsabile all’emergenza innescata dalla situazione dell’Ilva, ma indica una via replicabile in analoghi casi ove si ravvisino gravi violazioni ambientali e condizioni di pericolo per la salute pubblica".

Il decreto, spiegano dal ministero, rafforzerà anche "il ruolo dell’autorizzazione integrata ambientale e dei piani di risanamento delle grandi industrie, a cominciare dall’acciaieria Ilva di Taranto". Clini ringrazia "il presidente Napolitano per la grande attenzione con cui ha valutato e quindi firmato il decreto salva-Taranto", applaudendo al via libera da parte del capo dello Stato e sottolinea l'urgenza del provvedimento: "Mi interessa far ripartire l’azione di risanamento e mi auguro che nessuno si opponga a questo obiettivo che è sempre più urgente".

Alla magistratura, che potrebbe opporsi risponde con concisione: "La legge è quella pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale. E deve essere rispettata da tutti."

Legambiente ha criticato aspramente la decisione di Napolitano di avallare il decreto. "Aspettavamo un decreto Salva Taranto e invece abbiamo ottenuto un decreto esclusivamente Salva Ilva, pericoloso per Taranto e per tutta l’Italia". Il presidente ha detto che così facendo si trasforma l'Ilva "in un pericoloso precedente che modifica la legislazione ambientale in Italia". "D’ora in avanti sarà possibile scavalcare le disposizioni della magistratura".

La lettera di una mamma a Napolitano

"Venga a visitare i nostri bambini devastati dal cancro (e non solo)". E "gli spieghi perché lo Stato ha preferito dare loro in pasto al mostro, quel mostro che ha distrutto il nostro mare, violentato la nostra terra, insozzato il nostro cielo".

È una mamma di Taranto, Tonia Marsella, a inviare una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ieri ha dato il via libera al decreto che consente all'Ilva di continuare la produzione, nonostante il sequestro.

L'autrice della lettera aggiunge: "Dica alle mamme che la malattia e la morte del loro figlio è necessaria, altrimenti cala il Pil".

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