Ilva di Taranto, operaio muore travolto da una fune

All'Ilva di Taranto, un operaio di 28 anni è morto, travolto dalla fune di una gru, cui stava facendo la manutenzione: i sindacati annunciano lo sciopero

Ilva di Taranto, operaio muore travolto da una fune

Questa mattina, Angelo Fuggiano, un ragazzo di 28 anni è morto, per un infortunio sul lavoro all'Ilva di Taranto, a causa del cedimento di una fune.

Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, il ragazzo si trovava nell'area Ima, relativa agli impianti marittimi, situata al quarto sporgente del porto di Taranto. Il lavoratore stava provvedendo, nella sala argani, al cambio della fune di una delle gru che scaricano i minerali, necessari alla produzione di acciaio, quando la fune si è staccata dal suo alloggio e ha colpito l'operatio. Antonio Talò, segretario del sindacato Uilm Taranto, ha spiegato che "si tratta di funi molto pesanti ed è evidente che anche se si è colpiti di striscio, le conseguenze sono molto gravi". Infatti, immediatamente, le condizioni del 28enne sono apparse molto gravi e, poco dopo, Angelo Fuggiano è morto.

L'Ilva di Taranto, in una nota, riferisce l'accaduto, precisando che"sono in corso da parte dell'azienda tutte le indagini per poter risalire alle cause dell'evento" ed esprime "sono in corso da parte dell'azienda tutte le indagini per poter risalire alle cause dell'evento" alla famiglia della vittima.

Il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, ha denunciato, in una nota, le condizioni in cui si trovano spesso i lavoratori del maggior impianto siderurgico in Europa: "Ci sono casi di lavoratori che sono costretti a farsi cucire all'esterno le imbragature eludendo quindi anche l'omologatura delle stesse. Come carenti sono i dispositivi per la sicurezza personale, per non parlare della manutenzione degli impianti ormai ai minimi". Annuncia, inoltre, una mobilitazione generale, con l'obiettivo di spingere l'azienda ad assicurare e ripristinare gli standard di sicurezza, una lotta dedicata anche ad Angelo. Al ragazzo, Bentivogli dedica un tweet, dove esprime il suo dolore e la sua vicinanza alla famiglia.

Anche il segretario generale della Fiom, Francesca Re David, trova inaccettabile l'accaduto: "Ancora una volta è un giovane lavoratore di un'impresa di appalto che perde la vita a causa delle scarse procedure di sicurezza". E il viceministro dello Sviluppo economico, Teresa Bellanova, si unisce al cordoglio per la morte di Fuggiano, una morte che "non doveva accadere", perché "di lavoro non si può e non si deve morire".

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, ribadisce "la necessità di un impegno straordinario per rafforzare le azioni e gli strumenti di prevenzione dei rischi e favorire maggiori investimenti in sicurezza da parte delle imprese", perché"lavorare in sicurezza è un diritto di tutti. E serve l'impegno di tutti per affermarlo in modo compiuto".

Intanto, tutti i

sindacati uniti, Fim, Cisl, Fiom, Cgil, Uilm e Usb, hanno indetto uno sciopero generale, che coinvolge gli operai dell'Ilva, iniziato oggi alle 11 e portato avanti fino alla conclusione del primo turno di domani.

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