Immigrati, i giudici aprono pure a chi arriva senza lavoro

Una studentessa di Spilamberto si era vista rigettare la richiesta di permesso di soggiorno per il marito disoccupato. Ma il giudice ha ribaltato tutto: nuovo canale per gli immigrati?

Immigrati, i giudici aprono pure a chi arriva senza lavoro

Una sentenza del Tribunale Civile di Modena apre la strada al ricongiungimento familiare anche per gli immigrati senza lavoro che vogliano farsi raggiungere da parenti anch'essi senza reddito. L'unica condizione è che il nucleo familiare del residente senza lavoro possa mantenere chi arriva in Italia senza mezzi.

Il pronunciamento dei giudici emiliani, riporta l'edizione odierna della Gazzetta di Modena, pone un importante precedente di giurisprudenza: il caso è quello di una studentessa ventiduenne albanese di Spilamberto, sposata con un connazionale anch'esso senza reddito e giunto in Italia con un visto temporaneo.

Di fronte alla richiesta di regolarizzare il marito "per coesione familiare", la questura di Modena ha risposto picche, poiché in base alla normativa il marito non ha lavoro e non ha possibilità di ricevere il permesso di soggiorno.

Tuttavia la giovane ha presentato ricorso al tribunale, assistita dall'avvocato Stefania di Franco, contestando la decisione della questura. Un ricorso accolto dal giudice, che ha infatti pubblicato una sentenza che ribalta tutto.

Secondo i magistrati infatti il fatto che la giovane non abbia un reddito non possa inficiare il ricongiungimento, poiché la legge impone di considerare "anche il reddito annuo complessivo dei familiari".

E, secondo la Gazzetta, "Il giudice ritiene che non si debba sommare un reddito che non c’è, quando invece si deve considerare che il reddito complessivo dei familiari può bastare se riesce a far fronte al mantenimento del nuovo arrivato".

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