Gli immigrati sulla rotta balcanica: così valicano i confino di notte

Si riaccende l'allarme al confine con la Slovenia. Al calar del sole tentano di attraversare il confine. La polizia a Salvini: "Rafforzare le pattuglie"

Gli immigrati sulla rotta balcanica: così valicano i confino di notte

Non solo dal mare, ma anche dalla terra ferma. Gli immigrati tornano sulla rotta balcanica. Una rotta già pronta ad esplodere. Il Mar Mediterraneo, seppur con qualche falla, con il decreto sicurezza bis tanto voluto da Salvini, è sempre più blindato e i clandestini decidono di percorrere altre strade per arrivare in Europa. Strade più lunghe che, però, portano in Italia. Più di cento immigrati sono stati avvistati questa mattina per le vie di San Dorligo della Valle, nel Friuli-Venezia Giulia. Erano tutti radunati nel piazzale Cagni, tutti a piedi, tutti affamati e assetati. Tra di loro, pachistani e afgani, neanche una donna. Ad avvistarli i cittadini che hanno subito avvisato la polizia, una volta caricati su dei bus sono stati accompagnati nei centri di fotosegnalamento di Fernetti, nel Porto Nuovo e in Questura.

E mentre il ministro dell’Interno chiude i porti (anche se solo nella notte sono sbarcati cento a Lampedusa) gli immigrati continuano ad arrivare al confine nordorientale del nostro Paese. "Abbiamo bisogno di più personale per controllare il confine!", ci dice Edoardo Alessio del sindacato FSP della polizia di Stato in servizio proprio a Trieste. "Dopo aver quasi completamente fermato la rotta mediterranea, non si è provveduto a rinforzare adeguatamente il personale di Polizia di frontiera sul confine, questa mancanza ha permesso una emorragia di immigrati clandestini nelle zone del Carso triestino".

Come dargli torto, solo lo scorso 18 giugno a Domio, piccola frazione del comune di San Dorligo della Valle-Dolina, in provincia di Trieste, sono stati rintracciati e fermati ben 31 irregolari. Fantasmi, che sbucano all’improvviso dai boschi a qualsiasi ora del giorno e, soprattutto, della notte. Al calar del sole spuntano come delle volpi sulle strade e tentano, invano, di attraversare il confine. Sì, perché il resto d’Europa lo blinda. La Francia e l'Austria ne sono un esempio. Da lì non passa nessuno. E il numero in aumento degli immigrati beccati (per puro caso ndr) fa allarmare alcuni agenti di polizia che attaccano il loro ministro dell’interno: "È assolutamente necessario che il governo si impegni con decisione e velocità per rafforzare la presenza sul territorio di Poliziotti. Chiediamo, inoltre, che venga creato un polo di identificazione per i numerosi immigrati che arrivano sul nostro territorio".

Arrivi incontrollati, d’altronde come si può tenere tutto sotto osservazione se ci sono solo due pattuglie di polizia per controllare ben 54 chilometri di confine? È un’impresa impossibile. "Non possiamo più aspettare! Il governo deve dare alla rotta balcanica la stessa importanza che da alla rotta del Mediterraneo. Non ci sono confini di serie A e confini di serie B.", dice Edoardo Alessio.

Speriamo che il ministro Salvini non si faccia distrarre molto dalle provocazioni delle Ong e pensi anche a tutti quegli immigrati che continuano ad arrivare con le loro gambe e i loro piedi sul nostro territorio. In Italia.

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