A fuoco la villa di Zanardi: l'ex pilota trasferito in ospedale

L'incendio sarebbe avvenuto per colpa dell'impianto fotovoltaico. Per precauzione il campione è stato portato nello stesso reparto di riabilitazione in cui era già stato ricoverato

A fuoco la villa di Zanardi: l'ex pilota trasferito in ospedale

Paura per Alex Zanardi: nel pomeriggio di martedì un incendio è divampato nella villa di Noventa Padovana dove l'ex pilota vive. L'ex campione di automobilismo da due anni è costretto a vivere attaccato ai macchinari per un drammatico incidente avvenuto nel corso di una gara di handbike nel Senese.

Secondo quanto riferito dall'Ansa ad andare a fuoco è stato l'impianto fotovoltaico. Per fortuna l'immediato intervento dei Vigili del Fuoco ha circoscritto il rogo e ha scongiurato che le fiamme si propagassero anche all'abitazione, una struttura su due livelli. L'incendio non ha causato danni gravi ma ha mandato in tilt l'impianto fotovoltaico e questo avrebbe potuto pregiudicare i macchinari che aiutano Zanardi a vivere. Alla luce di questa situazione i familiari dell'ex pilota hanno così optato, in via precauzionale, per il trasferimento in un centro medico attrezzato a Vicenza.

Probabilmente la stessa dove in dalla fine di aprile del 2021 Zanardi ha trascorso diversi mesi: il reparto di riabilitazione al primo piano dell'ospedale San Bortolo, dove dopo l'incidente del 19 giugno 2020 Alex aveva intrapreso un lungo percorso riabilitativo. In una intervista di circa un anno fa, la moglie Daniela aveva affermato che Zanardi stava lottando"come un leone". A Natale, l'ex pilota di F1, è finalmente tornato a casa. "È un combattente, ma in quest'anno e mezzo, col Covid, in ospedale e in clinica siamo potuti stare poco, e in pochi, vicino a lui. Ora tornare in famiglia gli farà bene e lo aiuterà lottare ancora di più", aveva spiegato la donna.

Una forza di volontà granitica, quella di Zanardi, che tra gennaio e febbraio si è sottoposto ad un ciclo di cura al centro iperbarico di Ravenna. Una sfida contro il destino di fatto cominciata, venti anni fa quando nel corso di una gara del campionato Champ Car, in Germania, dopo avere perso improvvisamente il controllo della sua auto, venne centrato da una altra auto. Un incidente drammatico: al pilota vennero amputate entrambi gli arti inferiori e subì 7 arresti cardiaci. Da quella esperienza Zanardi è riuscito a venirne fuori diventando un esempio per tutto il movimento paralimpico e non solo.

La sorte avversa, però, si è affacciata a un'altra curva. Il 19 giugno del 2020, durante una tappa della staffetta di Obiettivo Tricolore di handbike, va ad un urtare un camion. Nell'impatto riporta ferite gravissime e resta in coma farmacologico fino al gennaio dello scorso anno. Da lì una nuova sfida, un nuovo obiettivo da raggiungere.

Nel luglio scorso il gip di Siena ha disposto l'archiviazione, accogliendo la richiesta della Procura, dell'indagine avviata dopo l'incidente. Unico indagato nell'inchiesta era il conducente del camion, accusato di lesioni colpose. Ma per il giudice non ci fu un nesso causale tra la presenza del camion e il drammatico scontro. In sostanza un errore umano.

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