“Ho visto i corpi a brandelli, è stato straziante”, a raccontarlo è una giovane volontaria accorsa sul luogo dell’incidente ferroviario, avvenuto questa mattina sul tratto a binario unico che collega Andria a Corato, in Puglia. Lo scontro tra due treni di linea delle Ferrovie del Nord Barese è costato la vita a 21 persone. Trenta, invece, sono i feriti. L’elicottero della Polizia di Stato sorvola le nostre teste. Il caldo, umido, rende sempre più difficili i soccorsi. Nella zona dell’incidente è stato allestito un ospedale da campo. Le ambulanze, i mezzi di primo soccorso, sono pronti ad intervenire nel caso in cui si trovino altri corpi.
“Sono arrivata poco dopo l’incidente, alle 12 circa – racconta Barbara, volontaria ed autista di un’ambulanza – Ci hanno fatto entrare tra le lamiere perché serviva l’aiuto di altre persone. La scena che ho visto è stata raccapricciante: cadaveri, parti di corpi umani, sangue dappertutto. Ho provato a farmi spazio tra le lamiere. Abbiamo portato fuori i corpi uno ad uno. Altri cadaveri erano bloccati nei vagoni, tra i sedili, i vetri. Mi chiedo come sia potuto succedere. Il momento peggiore è stato quando i parenti delle vittime, dei feriti, chiedevano delle condizioni dei propri cari”
Decine i volontari accorsi anche con propri mezzi sulla scena dello scontro. “Siamo due infermieri, volontari in un’associazione di primo soccorso di Bitonto. Appena abbiamo sentito in televisione la richiesta di ulteriori soccorsi, della necessità di altro personale, ci siamo precipitati qui con le nostre automobili – raccontano Giuseppe e Giovanni, giovani trentenni bitontini – Ci siamo avvicinati al luogo dell’incidente e ti assicuro che le parole non bastano a descrivere lo strazio”
“I primi ad entrare nelle lamiere sono stati i Vigili del fuoco e gli agenti di Polizia ferroviaria – ci dice un carabiniere – poi siamo arrivati noi a dare una mano. Una scena terribile. I corpi per terra, il caldo torrido che rendeva tutto più difficile. E poi, i genitori che chiedevano dei loro figli.
Come può immaginare molti corpi sono irriconoscibili”.“Siamo di un gruppo ultras di Andria – ci dice un giovane 20enne – appena abbiamo sentito della tragedia abbiamo preso acqua, cibo e ghiaccio e siamo corsi qui. Spero solo non ci siano altre vittime, mi creda”
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