"Un incubo per i bambini", la foto choc dello sparo al carabiniere

La testimonianza di don Claudio Catalano, il sacerdote presente alla rissa con sparatoria ad Acireale in cui è stato colpito un carabiniere

"Un incubo per i bambini", la foto choc dello sparo al carabiniere

Il vicebrigadiere Sebastiano Grasso a terra, oscurato per rispetto, un sacerdote, una donna che tiene per mano un bambino piccolo. Sono alcune tra le prime cose in evidenza sulla foto choc mostrata a “Chi l’ha visto?” in relazione alla rissa con sparatoria avvenuta nei giorni scorsi ad Acireale fuori da una chiesa in cui si stavano celebrando le comunioni.

La foto, insieme all’ormai celebre video dell’interno della chiesa che fu subito diffuso, dà la misura di quei momenti terribili e concitati. “Un incubo che si porteranno dietro a vita i bambini secondo me”, ha commentato il sacerdote don Claudio Catalano, che stava officiando la messa. Ai comunicandi e agli altri bambini presenti in quel momento sarà dato, anche grazie all’ente comunale, un supporto psicologico, dato che alcuni di loro hanno difficoltà a tornare in chiesa.

Don Claudio ha inoltre confermato che il fatto sarebbe scaturito da un litigio tra ex coniugi per il posto assegnato in chiesa tramite sorteggio. Fin dalle 18, i due ex avrebbero iniziato a litigare, e don Claudio avrebbe cercato di portare una tregua tra loro, ma invano, perché poi durante la messa la discussione è ripresa, con il coinvolgimento di altre persone e, in quegli attimi concitati, il vicebrigadiere Grasso è stato colpito da uno sparo, il cui rumore ha gettato tutti i presenti nel panico, come si vede appunto nel video diffuso.

Dal sagrato della chiesa - ha raccontato Don Claudio - ho visto la volante dei carabinieri qui davanti e uno dei figli dell’uomo che ha sparato che chiedeva aiuto e poi l’ex marito, colui che è stato malmenato, sui gradini, mentre lì c’era il corpo del vicebrigadiere per terra. Mi sono avviato verso il corpo del vicebrigadiere per vedere se avesse bisogno di qualcosa, nel frattempo c’era anche la figlia dell’uomo che ha sparato e che gridava e il fidanzato, gridavano. Ho cercato di tranquillizzare loro prima. Poi mi sono rivolto all’ex marito per farmi spiegare quello che era successo e nel frattempo sono andato dal vicebrigadiere che chiamava sia me sia la catechista perché ci conosceva, chiedendoci di andare a prendere la figlia in macchina”.

Il vicebrigadiere Grasso è

attualmente in condizioni gravi ma stabili. Non si conosce molto della sua situazione perché la prognosi è riservata, ma si sa che è stato sottoposto a due interventi chirurgici riusciti in questi giorni.

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