Influenza, il picco alla fine dell'inverno

La mitezza del clima ed il ritardo dell'arrivo del freddo invernale spostano in avanti il picco dell'influenza previsto addirittura tra fine febbraio ed i primi di marzo del 2020

Influenza, il picco alla fine dell'inverno

Abbiamo già raggiunto un milione di persone costrette a letto per l'influenza ma il picco, quest'anno, è previsto soltanto alla fine dell'inverno, tra fine febbraio ed i primi di marzo. Le cause? Il clima mite ed il ritardo del freddo spostano, di conseguenza, lo sviluppo del virus che raggiungerà l'apice soltanto nelle prossime settimane.

Se il primo picco influenzale è stato raggiunto in questi giorni ed in concomitanza delle festività natalizie, il peggio arriverà in "ritardo". Come riporta ilrestodelcarlino.it, Massimo Magi, segretario regionale Marche della Federazione Italiana Medici di Famiglia (Fimmg) non ha dubbi. "In passato, l’influenza colpiva soprattutto tra fine dicembre e gennaio, adesso la fase più delicata si è spostata in avanti di circa un mese, tra gennaio e febbraio, e c’è dell’altro".

Manca il freddo

I cambiamenti climatici condizionano anche il virus dell'influenza che è in ritardo rispetto alla normale tabella di marcia. "Le conseguenze del virus d'influenza di quest’anno potrebbero arrivare molto in là - ha dichiarato Magi - con uno dei picchi attorno alla decima o dodicesima settimana del 2020, stiamo parlando cioè tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. Le temperature di questi giorni sono miti, ormai a dicembre non fa più freddo come una volta ed il fenomeno si sta spostando in avanti. Adesso, basta un cambio repentino della temperatura, magari un’escursione termica improvvisa e i danni saranno evidenti nei confronti della popolazione più indifesa, penso a bambini ed anziani. Mi aspetto un forte aumento delle patologie da raffreddamento".

Nelle Marche, ad esempio, ci si ammala sempre più "in ritardo" rispetto al passato. "Questo trend, i cittadini marchigiani lo stanno vivendo da alcuni anni a questa parte. In passato l’influenza colpiva soprattutto tra fine dicembre e gennaio, adesso la fase più delicata si è spostata in avanti di circa un mese, tra gennaio e febbraio", ha aggiunto Magi.

Fortunatamente, però, pare che il virus "non dovrebbe essere una forma troppo pesante, nella norma rispetto agli anni precedenti", ha concluso il segretario regionale.

Oltre un milione di malati

Ritardo o no, l'influenza ha già raggiunto il primo picco epidemico avendo superato, la settimana scorsa, la quota di un milione di casi in Italia, per l'esattezza un milione e 99 mila italiani secondo il bollettino settimanale InfluNet dell'Istituto Superiore di Sanità.

Nella settimana in esame l'incidenza totale è stata pari a 3,43 casi per mille assistiti.

I più colpiti restano i bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un'incidenza pari a 9 casi per mille assistiti. Piemonte, Lombardia, provincia autonoma di Trento, Emilia-Romagna, Umbria e Marche sono le regioni dove l'influenza ha colpito di più.

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